Ti è mai capitato? Tu dici “No, non si fa, smettila per favore!” Tuo figlio ti guarda dritto negli occhi e continua imperterrito. E a te scappa. L’urlo, la sculacciata, la punizione. Perché non sai più come fare. Solo che poi, passata l’onda della rabbia, ti senti profondamente… inadeguata.

A guardarti intorno, sembra che per gli altri genitori sia facile. O non sei assolutamente d’accordo con i loro metodi, oppure ti sembrano semplicemente inarrivabili.
E non sai a chi chiedere, dove trovare un ascolto che non nasconda critiche velate o giudizi su di te; e anche, qualche chiave per arrivare a una soluzione diversa rispetto a quelle che hai provato finora.

Solo che provare qualcosa di diverso implica aprirsi al cambiamento, rimettersi un pochino in discussione, permettersi di cambiare qualche piccola abitudine. Non è per niente facile!


A volte, ci viene il dubbio che non ci sia nulla da fare. È il suo carattere, ci diciamo; io sono fatto così; lo stress fa parte del gioco…
D’altra parte, quante volte abbiamo letto libri illuminanti, pensare di aver finalmente trovato la risposta, e poi ripetere gli stessi schemi dopo poco tempo?


Sono mamma di due bambini e mi occupo di educazione positiva (e soprattutto, di come metterla in pratica!) da quando mi ha finalmente permesso di capire le crisi di mia figlia e ritrovare fiducia e serenità.

Amo trasmettere piste di riflessione e soprattutto, esercitarmi insieme ad altri genitori a… passare dalla teoria alla vita di tutti i giorni!
Perché la chiave sta tutta là, nel vedere la nostra genitorialità come un cammino, un viaggio, un percorso, e nell’essere disponibili a provare e riprovare, ad allenarci a rompere il vecchio pilota automatico e crearne uno nuovo, più utile alla relazione che vogliamo creare coi nostri bambini.


E come in ogni viaggio, quando si può avere almeno ogni tanto un po’ di compagnia, è tutta un’altra musica!