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Sei venuto su bene lo stesso anche senza educazione positiva?
I tuoi genitori, i tuoi nonni, probabilmente non sapevano nulla di educazione positiva. E, nonostante tutto, non siamo venuti su più o meno bene lo stesso?
Perché allora cercare di fare le cose in modo diverso? Non rischiamo di fare peggio?
Note all’episodio di oggi
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L’educazione ricevuta e il rapporto alle emozioni
Ti racconto questa storia.
Spesso sottovalutiamo quanto gli eventi possano essere collegati.
Una scelta che ne comporta a catena infinite altre, come la neve raccolta a palla nella valanga.
“Non abbiamo bisogno dell’impermeabile! E poi è uscito il sole” dissero marito e figlio durante gli unici 5 minuti di sole della giornata prima di lanciarsi nell’attrazione sull’acqua, quella dove esci bagnato per forza.
Cosi, 2 ore dopo, erano ancora zuppi. E infreddoliti.
Combinazione che vorresti evitare all’inizio delle tue vacanze, giusto?
Quindi chiedi a tua figlia di prestare il suo golf.
E quando anche lei ha freddo, perché ormai è sera, adocchi la felpa nel negozio di souvenir e ti dici che il cartellino del prezzo è giustificato dalla necessità.
Salvo che poi, anche figlio numero 2 vuole un souvenir.
(Ovvio)
Mancano 37 minuti all’inizio del gran spettacolo finale. Quello in chiusura parco, cui parteciperanno facilmente i ¾ delle qualche migliaia di persone presenti la vigilia di Ferragosto.
“Ok, voi andate a prendere posto e noi ci fermiamo un attimo al negozio di souvenir” dici con una convinzione che non hai.
Perché naturalmente, ci vorrà ben più di un attimo per trovare il souvenir che metta d’accordo il tuo portafogli e tuo figlio, e nel frattempo gli sarà venuta fame (perché i panini del baracchino in cui vi siete fermati non gli piacevano) e quindi acconsenti a fare una “veloce” coda per prendergli pure un hot dog prima di raggiungere finalmente gli altri.
Ed è cosi che è successo.
Di punto in bianco, mio figlio esclamò “va bene cosi, andiamo a sederci.”
Solo che a quel punto, a show cominciato, illuminati solo dalle luci del palco, non riuscivamo più a trovarli; e siamo esplosi entrambi, per due motivi diversi.
La capacità più importante che possiamo insegnare
“Ho visto che eri arrabbiata, che in realtà non volevi davvero comprarmi l’hot dog, ed è per questo che ti ho detto che potevamo andare via” singhiozzava mio figlio.
E solo allora mi sono accorta che aveva ragione. Che lui a 6 anni era riuscito a leggere le mie emozioni prima di quanto fossi riuscita a fare io stessa, e se ne stava addossando lui le responsabilità.
Il fatto è che spesso e volentieri sottovalutiamo l’impatto della nostra emotività. Ci facciamo caso solo quando si tratta di emozioni davvero d’impatto, e ci dimentichiamo quanto ogni singola decisione che prendiamo, ogni singola azione delle nostre giornate è stata dettata, in un modo o nell’altro, da un’emozione, dalla nostra visione del mondo.
E confondiamo una cosa importante: star bene emotivamente, il benessere emotivo, non è sentirsi sempre felici e contenti.
È capire che quella cosa che senti mentre sei in coda è irritazione, ed è per questo che sbuffi, non parli e batti ritmicamente il piede per terra
È sapere di poter affrontare qualsiasi emozione ci possa travolgere nella vita.
Questa è forse le capacità più importante nella vita, e nessuno ci ha mai insegnato a farlo. Ed ecco a cosa può servirti l’educazione positiva, e ne parliamo nell’episodio di oggi.
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