L’anno prossimo, cambio tutto! Hai mai pensato a quella frase? Forse all’ennesimo brindisi di Capodanno? La malinconia per la fine di un altro anno ci trasporta.. Ma abbiamo un sacco di buoni propositi stavolta! Cambierà tutto! E questo ci risolleva il morale, possiamo riconquistare la nostra forza e guardare al futuro con ottimismo. Una nuova pagina bianca.. Cosa, nello spazio di una sola notte, ci fa percepire questo bisogno di dare nuovo slancio alle nostre giornate? Perché pianificare, organizzare, fare un punto sulla nostra vita, sui nostri obiettivi ? E come farlo in un modo che sia efficace? Come questi buoni propositi possono essere d’aiuto a noi genitori?
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Perché pianificare le nostre buone risoluzioni… Sei Paolo?
31 dicembre, ore 23.00. Paolo guarda il riflesso della luce sul suo bicchiere, già mezzo vuoto. I suoi amici e sua moglie ridono per un battuta che non ha ascoltato.
Perché festeggiare di nuovo, aspettare fino a mezzanotte? È una notte come le altre.
Paolo è molto stanco, è rimasto in ufficio fino a tardi, e ora avrebbe finalmente voglia di indulgere nel sonno. Senza pensare, senza perdere tempo per rinnovare una tradizione priva di senso.
Tra pochi giorni, andranno a sciare un po’, in modo da ricaricare le batterie. Viaggino un po’quando possono, perché sua moglie lo adora.
E così deve lavorare sodo, per pagare i viaggi, le poche gite, la scuola di suo figlio.
Forse chiederò un aumento al prossimo colloquio col mio capo. Non me l’hanno dato l’anno scorso, stavolta glielo chiedo. Sono sempre a disposizione quando ne hanno bisogno.
Comunque, è sempre così. Sempre a prendere, ma quando si tratta di dare.. Non so quando ho l’appuntamento con il mio capo, ma quando succede, improvviserò qualcosa.
Meglio tornare alla conversazione, un’altra oretta, e poi magari possiamo andare a casa…
… O forse Giulia?
31 dicembre, ore 23.00. Giulia guarda il riflesso della luce sul suo bicchiere, ancora mezzo pieno. Sorride mentre ascolta i suoi amici che le raccontano del loro Natale in famiglia, suo marito tiene la sua mano tra le sue.
Suo figlio sta giocando coi figli dei loro amici, hanno organizzato una caccia al tesoro. Giulia è soddisfatta di essersi presa mezz’ora ogni mattina per un mese per ripensare il suo anno. Ha fatto il punto di tutto ciò che è andato più o meno bene.
Per qualche tempo, è rimasta in silenzio per identificare le piccole preoccupazioni discrete, fino a finalmente riconoscerle.
Ha anche preparato i giochi per la serata in modo che potesse chiacchierare con i suoi amici e suo marito, mentre i bambini giocano da soli. Dopo le vacanze, Giulia chiederà di lavorare a un nuovo progetto.
Ha le risorse, ha identificato le sue capacità. Con gli obiettivi che ha raggiunto durante l’anno, è sicura di ottenere l’aumento richiesto. Sarà quindi in grado di pagare una baby-sitter per uscire con il marito un po’ di più, e iscriversi a un corso di salsa insieme. Farà loro talmente bene!
Con la pianificazione che ha fatto, Giulia è sicura di riuscire ad uscire prima dal lavoro almeno una volta alla settimana, in modo da poter passare un po’ più di tempo con suo figlio. È ora di risolvere quel problema dei suoi capricci incontrollabili della sera, e si è resa conto che un tempo dedicato da sola con lui potrebbe davvero migliorare il loro rapporto.
Ama i tuoi obiettivi
Ci sono due momenti nell’anno che sono favorevoli all’analisi: settembre e gennaio. Dopo le vacanze.
Come se stessimo tirando il nostro carro senza guardare né a destra né a sinistra, per arrivare il più velocemente possibile alla destinazione: vacanze.
E solo allora, prendere il tempo di guardare le nostre vite, e rivedere tutto di nuovo, cercare di ricominciare in modo diverso..
Il nuovo anno ci sembra in particolare come un foglio bianco, perfetto per riscrivere tutto.. Ammettiamolo, questo a volte ci spinge a fissare obiettivi troppo ambiziosi, e con una motivazione estrinseca (l’anno nuovo che arriva) che non regge alla durata.
Vogliamo davvero cambiare, o stiamo solo facendo promesse, per tenere tranquilla la nostra coscienza, ma senza mai metterci al lavoro per realizzare le nostre risoluzioni? Come possiamo usare l’energia del nuovo anno in un modo che ci aiuti davvero?
Perché l’inizio dell’anno per fare una lista dei nostri buoni propositi?
In realtà, non mi sono mai posta questa domanda prima; i buoni propositi erano idee che talvolta mettevo anche in pratica, ma senza una vera pianificazione.
Naturalmente, ci sono stati alcuni momenti rivelatori, ho scritto liste di obiettivi.. Per fare il colloquio annuale in ufficio, per esempio. Ma non ho mai analizzato e pianificato la mia vita in modo completo.
Sono incappata recentemente in diversi articoli e risorse che proclamano nuove modalità eccezionali, principi rivoluzionari, per vivere il miglior anno della nostra vita attraverso un processo guidato di creazione di obiettivi.
Sebbene non creda ai miracoli proclamati, mi hanno incuriosito. Di cosa si tratta? Può aiutarci nella nostra vita quotidiana con i nostri figli, famiglie, il lavoro, gli amici?
Tutti danno una visione della pianificazione in profondità, in tutti gli ambiti della nostra vita, con l’idea di vivere più intenzionalmente le nostre giornate.
Prima di tutto: Perché pianificare? Se tutto va bene, se la nostra vita ci soddisfa, perché prenderci la briga di trascorrere qualche ora ogni mese, e soprattutto adesso durante le vacanze, per “lavorare i nostri obiettivi”?
Il nostro cervello funziona molto più efficacemente quando ha una direzione. Se sai dove vuoi andare, e perché.. Allora corri, anziché vagabondare !
Perché se ti lasci trasportare dalla corrente, non è detto che la destinazione ti piacerà.
Così, a meno di non sentirti già in Paradiso, ci sono probabilmente una o più parti della tua vita che si potrebbero migliorare, o nuove avventure che ti piacerebbe vivere. Nessun modo migliore per viverle che pianificarle!
Il come : pianificazione dei buoni propositi in 5 punti
Fase 1: Guarda la tua vita
In un video Michael Hyatt, un americano che ha fondato una società intorno al principio di pianificazione e darsi degli obiettivi, la prima cosa che spiega è che prima ancora di iniziare, è necessario analizzare il tuo livello di soddisfazione nelle diverse aree della tua vita:
- Vita di coppia;
- La relazione coi nostri figli;
- Le nostre relazioni sociali
- Professionale;
- Le nostre attività non lavorative
- La nostra spiritualità;
- La nostra salute, il nostro fisico.
- Emotività
- Finanze;
- Intellettuale
Per ognuna, propone di guardare a ciò che vorremmo migliorare. Se ti senti a tuo agio con l’inglese, puoi anche fare il test online (gratuito, salvo ovviamente ricevere varie proposte promo cui ci si puo disiscrivere) qui, è fatto piuttosto bene.
Forza, per una volta possiamo provare! Prendi carta e penna, e scrivi.
Passo 2: Visualizza il tuo sogno
Ti sei mai autorizzato a immaginare di poter realizzare tutti i tuoi sogni? Lo so, sembra un po’ folle, molto americano e infantile.
Inoltre, se come me non l’hai mai fatto prima, non ti sarà facile nemmeno individuarli, questi grandi sogni.
Abbiamo spesso la convinzione di non poter cambiare il mondo! E allora perché perdersi nel visualizzare l’impossibile?
Ci sono infiniti strati di pensieri limitanti che ci fanno dire che non siamo capaci, che è stupido, che è una perdita di tempo, che non ce lo meritiamo, ecc; E queste frasi nascondono la nostra paura di fare la prima mossa.
Perché immaginate, per un solo momento, di essere in grado di realizzare qualcosa di grande, molto ambizioso. Sei terrorizzato, vero?
Ma vedi, di solito non si realizzano grandi sogni in una notte sola, ma con tanti piccoli passi graduali.
D’altra parte, per farli questi piccoli passi, serve una direzione! Che cosa succede se ti sbagli e ottieni meno del previsto? Allora è meglio puntare più in alto! In questo modo potrai sempre realizzare di più che se avessi puntato verso il basso già in partenza.
Prenditi la libertà di immaginare. E poi scrivi i tuoi sogni e appendili in un punto ben visibile. Te lo prometto, ti farà bene!
Fase 3: dal sogno all’obiettivo
Questo è il momento della pianificazione vera e propria, in cui trasformiamo il sogno in obiettivi, il più precisi e misurabili possibile !
Gli anglofoni lo chiamano metodo SMART, intelligente, che sta per obiettivi specifici, misurabili, ambiziosi ma realistici, e legati a una scadenza.
Cosa vuoi aver realizzato tra un anno? Che sia abbastanza ambizioso per farti venire l’adrenalina, ma anche fattibile per non scoraggiarti dopo due settimane?
Voglio perdere x kg in y mesi, organizzare un’uscita con gli amici una volta al mese, partire per un weekend in coppia due volte l’anno, voglio insegnare ai miei figli a vestirsi da soli al mattino senza il mio aiuto, voglio ridurre il numero di capricci al momento dei pasti; E così via.
Fase 4: trova la tua motivazione più profonda
Non è finita! Il punto più importante arriva adesso : trova la tua motivazione più profonda per ciascuno di questi obiettivi.
Perché ci saranno momenti in cui non vorrai continuare, vorrai mollare tutto. Tutto sembrerà troppo difficile. Il tuo perché ti aiuterà a continuare, a tener duro, a non lasciarti andare.
Devo ammettere che questo è stato un fattore decisivo per me. L’avevo letto più volte, dicendomi che sì, vabbè… Eppure, ciclicamente, quando mi viene lo scesone e penso di mollare, ripensare alla mia motivazione mi ridà l’energia che mi serve.
Fase 5 : Fare il découpage alle tue giornate
Infine, taglia ogni obiettivo in piccole azioni, tutte quello che devi fare per raggiungere l’obiettivo. Calcola approssimativamente quanto tempo richiederà ogni azione, stando molto largo, e distribuiscile nel tempo in base alla tempistica che ti sei dato.
Io ho fatto così : ho iniziato dall’obiettivo più ambizioso, la grande meta annuale, e una volta elencate tutte le azioni necessarie per arrivarci, sono passata a definire le tre azioni principali ogni mese, e quindi ogni settimana, per poi arrivare alla pianificazione giornaliera (da fare ovviamente di volta in volta! Non ho già organizzato tutto l’anno, stai tranquillo 🙂 .
Ogni settimana, mese e semestre, è meglio rifare il punto per raddrizzare la barra!
Ho anche seguito il consiglio di un’autrice americana, Ruth Soukup, sulla pianificazione dei giorni: pianifica all’inizio della giornata ciò che è importante per raggiungere l’obiettivo, per mettere in pratica i tuoi buoni propositi insomma.
Solo allora, puoi occuparti delle piccole cose più urgenti e/o più piacevoli o gratificanti.( Per esempio, controllare i “Like” al tuo ultimo post su Instagram .. ;)!)
Perché dei buoni propositi su come educare i tuoi figli?
Perché ti parlo di tutto questo in un blog sull’essere genitori?
Scopro, giorno dopo giorno, che migliorare il mio rapporto con i bambini richiede anche una pianificazione strategica. Non solo per imparare a prendersi cura di noi stessi e non dimenticare le nostre esigenze.
Ma anche, per correggere alcuni comportamenti, o rinforzare alcune regole.
Ti spiego. Diciamo che organizziamo una gita al ristorante con gli amici, ma non possiamo prendere una babysitter e quindi portiamo i nostri bambini con noi.
Affinché la serata non si trasformi in un disastro, dobbiamo organizzarci: abbiamo bisogno di un posto dove le grida dei bambini non siano un problema; dove il menu sia adatto; dove possono tranquillamente colorare o fare qualche gioco. Prenoteremo anche abbastanza in anticipo per poter scegliere l’ora.
È lo stesso per qualsiasi altra attività o apprendimento. Se vogliamo che i nostri figli si abituano ad andare con noi in biblioteca senza gridare o correre, dovremo spiegare in anticipo, rendere la visita un piacere, ma anche ci preparano a uscire o dare una conseguenza per il comportamento indesiderato..
Ho imparato, nel tempo, che la pianificazione anche nell’educazione dei figli è (quasi) altrettanto essenziale che in ambito professionale.
Come pianificare il buon comportamento di tuo figlio?
Non scherziamo. Nessuno può controllare il comportamento di qualcun altro. Possiamo però accompagnare i nostri figli verso la comprensione di cosa sia o meno appropriato, e come controllarsi.
Inizia con un comportamento che vorresti migliorare, e pianifica strategie e applicazioni.
Nel caso della biblioteca, per esempio, scegli un momento per spiegare a tuo figlio quando e perché hai deciso di andare con lui in biblioteca, e le regole da seguire. Se possibile espresse positivamente: si parla a bassa voce, si cammina, prendi un libro alla volta, ecc.
Magari spiega anche le conseguenze nel caso in cui lui decida di rompere una di queste regole: se urli quando siamo in biblioteca, non sarò in grado di leggerti una storia; o non potremo portare a casa il libro che hai scelto; o dovremo uscire.
I giorni precedenti, magari ricordati di annunciare con entusiasmo la gita imminente, e richiamare le regole; e anche di notare qualsiasi comportamento positivo di tuo figlio. Lui apprezzerà la nostra attenzione, e questo rinforza le sue scelte appropriate.
Una cosa che funziona molto bene, se sei motivato, è fare dei giochi di ruolo mimando la scena, dove fai finta di essere il bambino, e tuo figlio il genitore.
E poi si va in biblioteca regolarmente, ripetendo ogni volta la preparazione, lodando le cose che hanno funzionato, e spiegando come si poteva fare meglio! Ti sembra strano?
È solo che non siamo abituati a pensare “pianificazione” per quanto riguarda il come tirare su i nostri figli. Fino a quando un comportamento diventa problematico, e allora improvvisiamo dei rimedi. Che però di solito non funzionano nel lungo periodo.
Il cammino dei buoni propositi
La notte attraverso le tende mi trasmetteva tutto il freddo silenzioso dall’esterno. Davo colpi sulla tastiera con esitazione, senza sapere realmente che cosa sarebbe seguito.. Tutto il mio corpo mi diceva di rituffarsi sotto il piumino. Ma la mia mente stava guidando le mie mani alla ricerca di nuove parole..
Solo un anno fa, avrei dormito. Mi sarei lasciata trasportare dalla corrente dei miei sogni, senza saper relazionarli ai miei desideri, ai miei bisogni; O pensare alla via da seguire.
Cosa mi motiva? Dal momento che mi sono data degli obiettivi, sono diventata una persona diversa. Ho camminato, cercando di raggiungerli.
E alla fine, non è tanto la meta che conta, ma quello che si diventa mentre camminiamo.
Come una gita in bicicletta
Vedi, è come andare a fare un giro in bicicletta. Si può improvvisare, perché ti svegli con il sole e hai voglia di aria fresca.
E si pedala tranquillamente, assaporando il paesaggio, lasciandosi guidare dalla nostra intuizione, indovinando i percorsi a caso. E può andare molto bene! O meno.
Si può arrivare in un luogo dove non c’è da mangiare, e i bambini piangono per la fatica e la fame. La strada può rivelarsi più difficile del previsto, in pendenza o tra le auto, non adatta alle capacità della famiglia.
Allo stesso tempo, ci si sente bene a uscire dai margini di libertà e di improvvisazione nella vita, con i rischi che ne derivano..
Oppure, puoi riconoscere in anticipo il tuo bisogno di prendere aria e uscire della routine della domenica.
Puoi chiedere ad altri amici se ti sanno suggerire dei percorsi piacevoli da fare in bici con la famiglia. Controllare le previsioni meteo fino a quando non annunciano un weekend soleggiato.. E allora comprare tutto il necessario per un pic-nic.
Una volta in sella, pedalerai fiducioso e ancora più veloce, perché assaporerai già le attrazioni della destinazione scelta. Ti toglierà il gusto della scoperta?
Per concludere : Pianificare i tuoi buoni propositi significa poter scegliere
Mi piace questa immagine della bici. Prima di diventare una mamma, organizzavo in anticipo TUTTO.
E poi, con i bambini, non ho più avuto il tempo e la voglia di programmare le nostre gite come prima. Sembra anche illogico, avrei dovuto fare il contrario no?
Così posso dirti che entrambi i sistemi possono funzionare. Possiamo anche alternarli.
L’inconveniente quando si improvvisa è che se non abbiamo una destinazione definita a guidarci, faremo molto meno. Andremo un po’ meno lontano.
E poi, saremo più inclini a preoccuparci di eventuali imprevisti, o rimpiangere di non aver fatto come avremmo voluto.
A volte, non faremo proprio nulla. Se prima facevamo una gita ogni due settimane, ora ne faremo una ogni due mesi ormai.
E in alcuni periodi della nostra vita, va bene anche così. Il nostro bisogno di ricaricarci, di godere del presente, è più forte del nostro bisogno di andare avanti.
Se è una scelta. L’importante è riconoscere il nostro bisogno e scegliere se e come colmarlo.
E questo processo, di ascolto interiore, di riflessione intorno alla nostra destinazione, di sviluppare strategie e strade per avanzare dove si è scelto di andare.. Questo è l’intero percorso che ti trasformerà.
E che ti renderà una persona più soddisfatta, e quindi un genitore più presente.
Così il 31 dicembre, prima di iniziare i festeggiamenti, prenditi dieci minuti per rivedere le tue esigenze, le tue priorità, e soprattutto, le tue motivazioni. Il cambiamento passa da là.
Per approfondire
Ecco i riferimenti agli autori da cui ho tratto spunto e di cui ho parlato in questo articolo (alcuni sono link affiliati) :
- Luca Mazzucchelli propone un video-corso sulla pianificazione efficace (ma non l’ho provato); iscrivendomi invece alla sua newsletter, ricevo ogni 3 giorni dei suoi video, alcuni inediti proprio su questo tema. Puoi iscriverti andando sul suo blog.
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L’ultimo libro di Michael Hyatt non è stato ancora tradotto in italiano; il precedente sì : 'Come realizzare il tuo piano personale di vita e ottenere la vita che vuoi'
- Alcune pubblicazioni di Ruth Soukup (nessuno tradotto in italiano)