Ci sono bambini che non vedono l’ora di montare in sella. Alcuni imparano subito, altri hanno bisogno di qualche incoraggiamento in più; e l’ideale è rispettare i loro ritmi. Ma come fare quando usi solo la bicicletta e tua figlia è troppo grande per essere trasportata? Ma allo stesso tempo lei non ci pensa proprio ad imparare ad andare in bicicletta? La chiave sta nel trovare la motivazione giusta.. Ecco che ti racconto com’è andata.
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L’indipendenza comincia coll’imparare ad andare in bicicletta
Per mia figlia, l’indipendenza è iniziata con l’imparare ad andare in bici senza rotelle.
Parte da sola, e vola via con un grande sorriso. Questa è la prima volta che mi sento orgogliosa per averle insegnato tutto questo, fiera di vederla così felice di sé.
Mi ha fatto dimenticare la frustrazione che abbiamo vissuto durante un lungo inverno di tentativi falliti.
Esiste una tecnica? Me lo sono chiesta più volte. Vedo spesso molti bambini, anche ben più piccoli di lei (4 anni all’epoca), passare davanti alla nostra finestra con la sicurezza di un veterano della bici, e non riesco a impedirmi di chiedermi:
Ma come hanno fatto i loro genitori ?! Perché noi non ci riusciamo ? E come mai mia figlia non vuole saperne di imparare ad andare in bicicletta?
Quando fai tutto in bici..
Devo dire che facciamo tutto in bici. Per me è stata una rivelazione.
Sono cresciuta a Genova, una città stretta tra mare e montagna, dove la bicicletta è più che altro usata per lo sport nel tempo libero, più che come mezzo di trasporto.
Andare in bicicletta per me era un’attività domenicale, quando andavamo a passeggiare in riva al mare con i miei genitori.
Il vero “dipendente” dalla bicicletta era il mio nonno materno, che mi diceva sempre: “Io ci vado anche al bagno con la mia bici!” e che, di fatto, a 90 anni va ancora in giro pedalando.
Ho vissuto con lui e la nonna durante i miei studi all’università, a Milano, e il loro appartamento era così lontano dall’università e mal collegato con i mezzi pubblici, che i miei nonni mi regalarono una bici come regalo per il mio ventesimo compleanno.
Non l’ho mai lasciata.
A volte è stato molto scomodo, ad esempio nelle giornate di pioggia, quando arrivavo fradicia già alle 8 del mattino, e poi a poco a poco ho sviluppato tecniche francamente ridicole (come legarmi dei sacchetti di plastica intorno alle scarpe per non bagnarmi), davanti gli occhi increduli dei miei compagni di università.
..e farsi trasportare non è più possibile.
Comunque, anche con 2 bambini, lasciare la bici non è negoziabile per me, quindi dalla nascita del nostro secondo figlio usiamo il nostro rimorchio e andiamo ovunque.
Il problema è sorto quando mia figlia ha superato i 20 kg ..
Dopo piccole manipolazioni psicologiche tipo:
“Guarda che bella quella bici! La bambina deve avere più o meno la tua età! Non ti interesserebbe provare?”
finalmente, un giorno di fine estate, mia figlia ci ha chiesto una bici “da grande“, perché ha visto andarci i suoi amici (e Peppa Pig).
Ben presto ne abbiamo trovata una di seconda mano e ci siamo lanciati nell’avventura dell’imparare ad andare in bicicletta!
(Le prove si sono rapidamente spostate dalla strada al garage, per evitare gravi incidenti con i passanti!).
Quando imparare ad andare in bicicletta è dura…
Ma .. è stata dura.
E mia figlia si è rapidamente resa conto che per imparare ad andare in bicicletta ci vogliono 3 elementi fondamentali:
- tempo;
- pazienza;
- sforzo.
Voleva lasciar perdere, con simpatiche scuse sullo stile:
“Ma io la volevo un colore diverso la bici!“
Come fare a darle la spinta giusta?
Perché a quel punto, per noi era ancora più importante non cedere.
Siccome mio marito perde la pazienza molto in fretta, ho preso io in mano le redini.
Ecco il piano di attacco:
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Ogni fine settimana andiamo in garage a provare per almeno 5-10 minuti.
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Lei piange, non vuole, ha paura.
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Alterno rassicurazioni a facce deluse.
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Lei si dispera; io sono lacerata dai dubbi: è giusto o meno quello che faccio? E se poi l’unico risultato è di farle odiare la bici?
Perché ho insistito tanto? Volevo che imparasse che è necessario impegnarsi e talvolta fare dei sacrifici per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Che a volte c’è bisogno di lottare. Che bisogna insistere.
E inoltre, dovevamo trovare una soluzione per i nostri spostamenti quotidiani.
Ho continuato a insistere. Lei ha continuato a protestare.
Giochi di potere? Sono una cattiva madre? Di tanto in tanto, penso di aver persino provato a farla sentire in colpa -orrore!
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A scuola hanno perfino messo a disposizione dei bambini delle biciclette per quando giocano fuori, ma mia figlia non le degnava di uno sguardo.
Il colpo di genio: per imparare ad andare in bicicletta ci vuole la motivazione giusta..
Poi un giorno è arrivata la primavera, e abbiamo deciso di portare la bici fuori.
Un sacco di persone facevano la coda davanti alla gelateria, e mia figlia avrebbe voluto anche lei un bel gelato.
Mio marito ha avuto l’idea:
“Se vuoi un gelato, prima devi fare il giro della piazza con la bicicletta, tutto da sola”.
E là, partita! Di fronte ai nostri occhi attoniti. Ha imparato perché voleva un gelato.
In sole 2 settimane, ha reclamato di voler andare con la sua bici a scuola, che è a 5 km, quindi 10 andata e ritorno.
E ce l’ha fatta.
Da un estremo all’altro. Lei la adora. E sono contenta di poterle mostrare che quando si lavora sodo, si ottiene ciò che si vuole.
Che ha bisogno di resistere, non disperare, ma insistere e allenarsi; e che i risultati alla fine arrivano e ne varrà la pena.
(Lo ammetto, c’è anche una parte di “Avevo ragione! Avevo ragione figlia mia!!!)
E spero che questa esperienza si sia forgiata nelle sue connessioni neuronali, per ricordarle tutto questo anche quando si troverà in altre, più grandi difficoltà, per farle credere in se stessa e nel farle sapere quali obiettivi può raggiungere.
Fonti, riferimenti, approfondimenti
Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata! E tu hai usato una tecnica particolare per insegnare a tuo figlio ad andare in bici? O c’è qualcosa che motiva moltissimo i tuoi bambini? Condividi nei commenti!
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Come non approfondire il potere della persuasione? Secondo la ricercatrice Angela Duckworth, la perseveranza è l’unica variabile che determina il successo o il fallimento di una persona.. Mi interesserebbe molto approfondire i suoi studi in questo libro! E guardare il suo intervento qui sotto
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