Come si fa a insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli? Se i tuoi bimbi sono di quelli che saltano fuori dal letto come molle dopo 5 minuti, e finisci per passare le serate al buio in camera loro, finché tu non ti addormenti, ma loro no, sai che frustrazione si può provare.. Qual è il ruolo dei genitori nell’insegnare ai bambini come addormentarsi da soli? Potrebbe sorprenderti.
Table of Contents
Il sonno dei bambini è un paradiso. Quando dormono
Se hai figli o hai trascorso del tempo con i bambini, avrai quasi certamente provato quella sensazione di sollievo di quando chiudi la porta della loro stanza, finalmente addormentati, e assapori le poche ore di vita adulta solo per te, o per la tua coppia.
E probabilmente conosci il brivido che attraversa la schiena quando senti:
Mammaaa, papàaa, non riesco a dormire! Ho sete! Vieni!
All’inizio fai finta di non sentire, ma dopo 2 minuti la piccola voce è diventata un grido e vorresti evitare di svegliare tutto il vicinato …
Quindi ti alzi, e speri di risolvere la faccenda in pochi minuti, per tornare alle tue attività.
Ma gli occhi di tuo figlio sono spalancati e, a giudicare dal suo livello di energie, potrebbe pure affrontare un’escursione in montagna .. e non è affatto disposto a stare da solo al buio. Un incubo.
Rimani un po’ più a lungo, poi cerchi di lasciare di nuovo la stanza, ed ecco un grido forte, il pianto che esplode.
Nella tua mente si gioca una difficile battaglia :
-
Finisco il film (o riordino la cucina / parlo con gli amici che sono venuti a trovarci / vado a dormire / qualunque altra cosa ma non stare qui);
-
oppure Povero amore mio, guarda che lacrimoni.. sembra così disperato.. ha bisogno di me.. non posso lasciarlo così ..
E a seconda della tua stanchezza, uno di questi pensieri avrà la meglio e ti farà agire .. con le sue conseguenze.
Quando la mancanza di sonno dei bambini ci scuote
Con mia figlia, abbiamo avuto spesso piccole scaramucce. Per il sonnellino pomeridiano come per la notte.
Con il senno di poi, ho riconosciuto di aver commesso alcuni errori. Fa molta fatica a prendere sonno, le ci vuole tempo, e così si innervosisce, si muove e si gira e si rigira, e così facendo impiega ancora più tempo a calmarsi quel tanto che basta per crollare.
Da un lato, ero convinta che avrebbe dovuto imparare ad addormentarsi da sola, che quindi non dovevo darle l’abitudine di stare con lei tutto il tempo. Tranne che, infastidendomi, non facevo altro che aumentare la sua agitazione.
Soprattutto, non riuscivo ad evitare inconsciamente di pensare che lo stesse “facendo apposta”, che era così agitata perché non voleva addormentarsi. Come se fosse una guerra tra me e lei.
nonostante io provassi a controllare questo sentimento irrazionale, mi frustrava e inevitabilmente trasmettevo questa tensione a mia figlia in una sorta di circolo vizioso. Non volevo arrendermi; avrei potuto dirmi, ad esempio, che non aveva sonno e che forse era meglio aspettare una decina di minuti prima di riprovare; ma io avevo programmato di fare altro, o semplicemente non volevo cedere, inflessibile.
La flessibilità per insegnare ai bambini ad addormentarsi
Ma ahimè, avere figli è davvero un esercizio di flessibilità perenne … di sapersi chiedere :
perché reagisco così, qual è il comportamento che mi disturba?
E la mia reazione, è per il bene del bambino, o per il mio bene?
(Che potrebbe essere altrettanto legittimo; l’importante è SCEGLIERE di agire consapevolmente, anziché avere una reazione automatica di fronte al comportamento dei bambini).
Ma io, mi raccontavo delle storie … che era per il bene di mia figlia, che doveva dormire per recuperare, perché era necessario svegliarla la mattina presto per andare al lavoro.
Ora credo che la ragione più profonda sia stata che avevo una falsa convinzione, una regola precisa nella mia testa, che non ero pronta a infrangere.
Che mia figlia non si comportasse secondo le mie regole, era solo un attacco alla mia autorità genitoriale, mostrava la mia mancanza di controllo sulla situazione; nonostante avesse solo un anno e il suo cervello non riuscisse nemmeno a immaginare cosa fosse l’autorità.
I rituali che aiutano a insegnare ai bambini ad addormentarsi
Non è stato sempre drammatico, eh? Ho seguito il consiglio delle educatrici del nido, ad esempio introducendo dei rituali prima della nanna.
Andavamo sempre alla finestra per dire buona notte a ciò che vedevamo fuori; leggevamo insieme una storia; a volte le mettevo un carillon prima di uscire.
Ancora adesso seguiamo in parte questa routine.
Ora ne capisco meglio l’importanza : danno sicurezza al bambino, gli permettono di orientarsi, di sapere cosa sta succedendo e cosa accadrà.
Capisco anche che avrei dovuto prendermi il tempo, e la tranquillità necessaria, per osservare mia figlia mentre si addormentava, per capire meglio cosa le permetteva di trovare la pace e di cedere al sonno, e così darle sostegno.
La teoria sul ruolo dei genitori nell’insegnare ai bambini ad addormentarsi
Secondo Lynne Murray nel suo bellissimo libro illustrato, una strategia per aiutare i bambini ad autoregolarsi quando si addormentano non è quello di intervenire attivamente, ma di stare con loro, di osservare e sostenere qualsiasi segno della capacità del bambino a calmarsi da solo; e questo, fin dai primi sei mesi.
Il principio alla base di tutto questo è quello di fornire al bambino un ambiente sicuro durante la preparazione alla nanna, costruito in base alle sue specifiche esigenze.
Ad esempio cogliere i primissimi segnali di stanchezza, trascorrere sufficiente tempo insieme prima, durante la serata; abbondare in abbracci e coccole e così via.
La messa in atto di una routine in questa fase dello sviluppo del bambino gli consente di non temere il sonno, ma di accoglierlo senza che ciò gli causi stress o apprensione.
Altre strategie che prevedono la presenza attiva del genitore saranno più difficili da modificare o eliminare senza difficoltà e tensioni per entrambe le parti (come la tecnica del lasciar piangere il bambino per 2-3 notti fino a che lui non integri che la mamma non verrà più, ad esempio; funziona molto spesso, ma a costo di notevole stress per il bambino).
Potrebbe interessarti anche: il ruolo dello stress nella salute dei neonati – 6 cose che non ti hanno mai detto
Esperienze …
Torniamo a mia figlia. Ricordo soprattutto un periodo particolarmente difficile, ma anche questo mi ha insegnato molto.
La sera non potevo allontanarmi dal letto di mia figlia. Seguivamo i nostri rituali come sempre, mettevamo a letto il fratellino, leggevamo una storia. Dopo, io dovevo ancora pulire la cucina; fare una telefonata a mio marito; lasciarmi dieci minuti di calma per me; innaffiare le piante; … prima di potermi gettare nel mio letto.
Mia figlia mi chiamava costantemente. Rimanevo con lei forse per mezz’ora, forse di più, ma non le bastava per addormentarsi, e io avevo bisogno di tornare alle mie faccende poiché il tempo era limitato.
…e lezioni sul come insegnare ai bambini ad addormentarsi
Il mio errore? Lasciarmi travolgere. A volte perdevo completamente il controllo. Me ne accorgo adesso, e per questo lo scrivo.
Non ce la facevo, chiedevo solo dieci minuti per me, e qualche volta volevo solo andare direttamente a dormire. Avrei dovuto coccolarla più a lungo, addormentarmi accanto a lei. Ma una forma di ribellione mi diceva Anche tu hai i tuoi bisogni, non dimenticarlo!
Qual è il giusto equilibrio tra i miei bisogni e i suoi? Non ho una risposta, ma ora mi dico che non avrei dovuto dimenticare: sono io l’adulto. Dovevo essere io a sostenere mia figlia durante quel periodo per lei così difficile in assenza di papà. In sostanza, le regole sono importanti, certo, ma a volte anche le eccezioni!
Il ruolo dell’amore dei genitori nell’insegnare ai bambini ad addormentarsi
Filliozat, Gerhardt, e altre letture successive mi hanno aiutato a rivedere le mie certezze e a capire che le mie priorità non erano nell’ordine giusto.
Non potevo fare tutto: palestra, pulizie, spesa, lavoro, bambini, un film o un libro la sera, e sentirmi in colpa quando non riuscivo.
Così, ora di sera avevo esaurito le risorse per soddisfare i bisogni dei bambini. Ma loro avevano bisogno di me per colmare la mancanza di papà, per trovare la loro sicurezza.
Oggi sono convinta che prendersi cura di se stessi sia anche un atto d’amore per essere in grado di prendersi cura degli altri.
Potrebbe interessarti anche: 4 lezioni di vita che ho imparato da quando sono mamma!
Stratagemmi per insegnare ai bambini ad addormentarsi
Quindi, per tornare al sonno dei bambini.. Non c’è una sola soluzione magica, ma diversi piccoli consigli da mettere insieme in base a voi e vostro figlio:
- Crea alcuni passaggi ripetuti nello stesso ordine che costituiranno la routine della nanna: mettere il pigiama; lavare i denti; leggere una storia; dare un bacio di buona notte ai presenti, peluche inclusi; cantare una canzoncina; e così via.
- Evita attività agitate, gli schermi, crea un’atmosfera di calma un po’ prima dell’ora di andare a letto.
- Mostrati gentile ma fermi sulle regole che avete stabilito. (che non può alzarsi per tornare con voi in salotto, o dormire nel vostro letto, o qualsiasi altra vostra regola.)
- Sii consapevoli che periodi di apprendimento o acquisizione importanti a volte causano interferenze nell’addormentarsi o nel sonno, come ad esempio gli incubi. Armati di pazienza e comprensione.
Ma la cosa più importante, per quanto riguarda tutto ciò che riguarda la vita con i bambini, penso sia questa. Prenditi cura di te
Chiedi aiuto se incontri difficoltà, non stare da solo! Perché tuo figlio ha soprattutto bisogno che voi lo riempi d’amore; e per questo, è necessario che prima di tutto, tu sappia volerti bene.
Fonti, riferimenti, approfondimenti
Come fai a far addormentare i tuoi bambini? Hai un’astuzia particolare? Racconta!
Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!
Nota : i link verso Amazon.it o www.ilgiardinodeilibri.it sono affiliati: significa che se clicchi e decidi di effettuare un acquisto, io percepisco una piccola commissione senza costi aggiuntivi per te.
-
Il libro che ho citato e da cui ho tratto molte delle informazioni è la guida illustrata “Le prime relazioni del bambino“, di Lynne Murray. Approfondisce molti aspetti pratici di come accompagnare la crescita del bambino nei primi due anni di vita, lo consiglio caldamente. Sul Giardino dei libri trovi anche, della stessa autrice, Il linguaggio prima delle parole.
-
La psicologa francese cui ho fatto riferimento è Isabelle Filliozat, che ammiro molto e che cito spesso. Tra i suoi libri tradotti in italiano trovi di molto validi: “Le ho provate tutte!” e “Le emozioni dei bambini” (anche su Il giardino dei libri)
-
Lettura fondamentale a mio avviso, ma un filo più tecnica: “Perché si devono amare i bambini” della psicoterapeuta britannica Sue Gerhardt
-
Il sito nostrofiglio.it parla di “educare i bambini al sonno”
-
E suggerisce 25 strategieda mettere in pratica quando i bambini non ne vogliono sapere di dormire. Da provare!