Genitore, perché è ora di imparare a respirare

Se ti senti spesso teso o stressato; se corri tutto  il tempo senza sapere perché. O ti ritrovi a sbraitare contro i tuoi figli per nessuna ragione.. Oppure semplicemente, ti accorgi di star trattenendo il respiro.. Imparare a respirare può migliorarti la vita in modi insospettati.. Soprattutto quando diventi genitore. 

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Collo tirato, e respiro sospeso..
Foto di Erwan Hesry so Unsplash.com

Perché preoccuparsi di imparare a respirare ?

Siamo onesti. Quante volte al giorno ci soffermiamo a pensare a come respiriamo?

Dell’importanza del respiro, e anche del fatto che si può (re) imparare a respirare, mi sono accorta quando ho iniziato a studiare canto. Avevo 20 anni.

Mi è stato insegnato cosa fosse il diaframma, e ho scoperto come sia difficile riprodurre determinati suoni in modo melodico e armonioso se non li sosteniamo con adeguate muscolatura, postura e respirazione.

Prima di allora, il respiro era una cosa a cui semplicemente non prestavo attenzione.

Per cantare, ho dovuto concentrarmi sul mio respiro. Imparare a respirare.

Mi sono accorta come nei momenti di ansia, agitazione, nervosismo, il mio respiro “si alzasse” verso il petto; e di come invece una respirazione ventrale, “bassa”, conciliasse uno stato di calma.

Questa è una reazione fisiologica, poiché l’aumento della frequenza respiratoria è una risposta allo stress (reazione di attacco o fuga).

Mi sorprende ancora.. Com’è possibile che dobbiamo imparare a respirare? Voglio dire, di per sé è un meccanismo naturale!

I bambini e gli animali lo fanno correttamente e senza sforzo. Poi crescendo, in qualche modo, ce ne dimentichiamo.

Tiriamo in dentro la pancia, stiamo seduti tante ore. Ci di-sconnettiamo da noi stessi per seguire le nostre preoccupazioni .. E ci tocca imparare da capo!

La vita ci insegna..

Comunque, tornando alla nostra storia. Finché ero “giovane”, del respiro mi importava solo per arrivare a cantare le note acute senza stonare.

Poi però, gli anni sono passati, sono arrivati il lavoro, i figli, la casa… e il mal di schiena. Rigidità al collo, tensione alle spalle. Le sceneggiate quando i figli mi fanno perdere la pazienza.

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A volte perdiamo il filo..

Per poi rendermi conto che vivere in un clima di urla e minacce non è il modo migliore per insegnar loro le regole della vita. Né per farli crescere in armonia e equilibrio.

Ad ogni modo, non è così che vorrei la nostra vita insieme! Ma mentre correvo tra un’attività e l’altra, avevo poco tempo per soffermarmi a pensare. Per riflettere a quali fossero le mie priorità. Qual è la vita che vorrei?

Cosa c’entra tutto questo col respiro, mi direte? Un attimo di pazienza e ci arrivo!

Più o meno nello stesso periodo, nella mia palestra hanno inserito un corso chiamato “Body Balance”. È un misto di posizioni yoga, esercizi di pilates e thai-chi, rivisitati in chiave fitness.

Per cui i puristi dello yoga storcono il naso, ma io devo ammettere che dopo la lezione, mi sentivo sempre più distesa, in pace con me stessa. Perfino più forte e concentrata. A-ah!

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Il primo passo verso il cambiamento

Per prima cosa però, ho dovuto vincere il mio scetticismo. Sono una persona piuttosto attiva e ho bisogno di muovermi. Tanto.  E io avevo la convinzione che quanto associato allo  yoga non fosse abbastanza faticoso. (eppure mi sono dovuta ricredere perché al contrario, ne uscivo comunque abbastanza dolorante!).

Rimaneva ancora in me però l’automatismo di dover fare, fare, fare, correre. Spesso era la prima lezione che facevo saltare in caso di agenda troppo piena, per puntare su corsi più aerobici.

Il topolino nella ruota che non sa perché sta correndo.

Il problema, con questa eterna corsa, è che esaurisce le energie. Quindi la sera, una volta a casa, chi ne pagava le conseguenze? Le persone a me più care! Non avevo più pazienza per i figli, più forze per mostrare il mio amore a mio marito.

Eppure, pensate forse che io rallentassi? Nossignore! Mi sentivo IN COLPA. Quindi mettevo tutte le mie forze nel tentativo di sopperire, risucchiandomi ancora più energie. E entravo in un circolo vizioso, per poi presto o tardi ricadere nello sfinimento.

Alla fine, quando il mal di schiena è diventato più forte, costringendomi ad agire e a trovare una soluzione, ho vinto i pregiudizi. Mi sono iscritta a un corso di yoga.

(A essere onesti, vivevo in Germania a quel tempo, e facevo 25 km di bici al giorno solo per portare i bambini a scuola. Mi sembrava di fare abbastanza movimento senza bisogno della palestra!)

Un paio di sessioni, e il mal di schiena era sparito.

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Ma allora come si fa a imparare a respirare?

Torniamo al tema di oggi, cioè il respiro. Per cominciare, ecco una paginetta che ci può venire in aiuto : https://www.wikihow.it/Respirare-Correttamente

Se capite l’inglese, guardate questo video (potete attivare i sottotitoli) – purtroppo al momento non ho trovato nulla di corrispondente in italiano.

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1, 2, 3 imparare a respirare è un gioco da bambini.. o no?

Forse vi chiederete,  “c’è un modo per insegnare tutto questo ai bambini?” 

Voglio dire, certo che se impariamo a mantenere la concentrazione e controllare le nostre emozioni come un esperto Yogi, i bambini se ne accorgono e come minimo sono più rilassati.

Ma restiamo coi piedi per terra. Il nostro cammino verso la saggezza non è ancora finito. Quindi, se riusciamo a portarci dietro pure i nostri figli, e a insegnar loro qualcosa di utile anche per la nostra sanità mentale, è pure meglio giusto?

Quando mi sono accorta che la meditazione e lo yoga mi aiutavano a migliorare postura e concentrazione, ho iniziato a cercare informazioni sullo yoga e i bambini.

Ho scoperto che in effetti molte scuole di yoga offrono corsi per e con i bambini. Incuriosita, ma impossibilitata a seguire i corsi di persona per via degli orari, ho comprato un libro (purtroppo solo in inglese) che presenta qualche esercizio adatto all’età dei miei figli.

Non sono ancora riuscita a farne una routine quotidiana, ammetto. Quindi non posso ancora elencarvi i benefici dello yoga sui miei figli. Articolo per il prossimo futuro. Ma.

Imparare a respirare fin da bambini.

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Respira mamma!

Un giorno, stavo avendo uno dei soliti litigi con mia figlia. Non ricordo nemmeno perché.

A un certo punto, il mio piccolino, due anni e qualche mese, mi guarda e mi dice : “Mamma, respira!”

E mi fa il respiro con le braccia alzate e poi riportate davanti al petto con le mani unite come in preghiera.

Sono quasi morta dal ridere.

Ma è stata una lezione importante : il respiro ( e le risate!) servono a calmarsi, l’ha capito perfino mio figlio a due anni. (Se questa lezione valga il prezzo di un libro sullo yoga, difficile dirlo.. ).

Cerco quindi di respirare profondamente appena mi sento tesa, appena sento che sto perdendo il controllo. Cerco di far fare lo stesso ai miei bambini. E questo fa sì che più volte al giorno, io mi soffermi a pensare a come respiro. Mi sto di nuovo lanciando nella corsa perenne del fare, anziché essere nel presente?

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L’importanza dell’essere.

Passato l’inverno quest’anno mi sono resa conto di qualcosa di significativo. Il motivo per cui corro senza sosta è che considero più importante quello che faccio anziché quello che sono.

Dimenticando che sono le mie azioni che dipendono dal mio essere, non il contrario.

Dimenticando che la ricchezza dentro di me rimane anche mentre non faccio nulla. Ma se mi dimentico chi sono, se trascuro quello che per me è importante, cosa mi motiva.. Allora le mie azioni sono vuote e senza significato.

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Mi sembrava di sprecare il mio tempo appena mi fermavo, allontanandomi invece da me stessa.

A inizio primavera, tornato il sole, io e i bambini abbiamo preso a fare merenda sull’erba sulla via del ritorno. Per una volta, ho deciso che mi sarei seduta insieme a loro, che avrei messo via il telefono, lasciato perdere i libri. Solo io e loro. Mi ha colpito rendermi conto che.. per tanto tempo passato insieme, ero spesso assente.

C’era sempre qualche pensiero a trascinarmi altrove. Invece, più imparo ad ascoltare e osservare, più apprezzo il nostro rapporto insieme.

Vedere, osservare i miei figli, mio marito. Scegliere come comportarmi con loro, come reagire, come gioire con loro. Smetterla con la lista delle cose da fare, con i pensieri su ieri e domani. Così perdo solo energie, concentrazione; e finisco per subire gli eventi, per lasciarmi travolgere dalle emozioni senza riuscire a controllare le mie reazioni.

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La lunga strada per imparare a respirare

È questo, per me, il sentiero più difficile. Viviamo in un mondo di distrazioni costanti. Il punto cruciale è riuscire a concentrarsi sul resto. Come? Respira! Pensiamo al respiro. Ci riporterà istantaneamente al presente.

Un buon respiro profondo al momento opportuno della giornata. E non costa niente!

Fonti, riferimenti, approfondimenti

Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!

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  • E a questo punto non posso perdermi “La scienza del respiro” di Mike Maric, che sembra bello completo! Tu l’hai letto? Lascia un commento!

  • Per una visione più approfondita di come le tecniche di respirazione appropriate possano aiutarti nella vita quotidiana, coi bambini e non, ti invito davvero a dare uno sguardo a questo articolo del blog di Fabio Sinibaldi e Sara Achilli, fondatori dell’associazione per le Scienze Integrate tra l’Italia e il Regno Unito. Vale la pena dare un’occhiata!

  • Questo articolo ti darà una visione interessante e completa di cosa sia la respirazione diaframmatica, dei suoi benefici e di come farla.

2 commenti su “Genitore, perché è ora di imparare a respirare”

  1. Mamma mia se mi riconosco…

    Ho due figli, 10 e 5 anni, un lavoro impegnativo e pieno di responsabilità, adoro cucinare, leggere, fare tutto da me e da qualche mese ho anche ripreso a fare ginnastica perchè mi fa stare bene.
    Incastro mio marito in questo turbinio quando e come posso…

    Ieri pioveva e per rallegrare casa anche solo con il profumo di cose buone, ho fatto due dolci ed un meraviglioso polpettone farcito… i miei figli giocavano, legnandosi ogni tanto e reclamando la mia presenza…
    Avrò dedicato loro mezz’ora sì e no… con il pensiero a cosa potevo fare che non avevo ancora realizzato: l’asciugatrice, la lavatrice, le fragole, i vetri sporcati dalla pioggia, telefonare ad alcuni amici che compivano gli anni, …, …, …

    Pazzesco…

    Eppure quando addormento i miei figli ed abbiamo finalmente del tempo per noi e solo noi, leggiamo qualche pagina di un libro, lo commentiamo, spegnamo la luce, diciamo le preghiere e poi li ascolto mentre respirano e si addormentano…
    Lì riesco a fermarmi a respirare il loro respiro e a ringraziare della loro immensa bellezza…

    mi riprometto che lo farò anche quando saranno svegli e prima o poi ci riuscirò!!!

    Da qualche giorno abbiamo in casa i poster per gestire i conflitti…
    I miei figli hanno già capito che bisogna RESPIRARE e calmare corpo e pensieri.
    Il semino è piantato e stiamo dando acqua…

    GRAZIE!

    1. Grazie Federica, le tue parole mi hanno commosso e lasciato un grande sorriso.. Sono sicura che le piantine cresceranno rigogliose. Sei già la mamma perfetta per i tuoi bimbi, a volte è difficile trovare il ritmo giusto, e saper(ci) ascoltare dato il rumore di fondo che fa parte delle nostre vite. Un respiro alla volta 🙂

I commenti sono chiusi.

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