Forse conviviamo con uno sconosciuto. Se ne parla continuamente. Lo combattiamo, lo rifuggiamo, inconsciamente lo andiamo a cercare; ci forma, ci plasma, ci fa riuscire, talvolta ci fa ammalare. Sappiamo davvero che cos’è lo stress ? E come influenza cervello e resto del corpo? E soprattutto.. come influenza il modo in cui interagiamo con i nostri figli, e la loro crescita? Una mini-serie per far cadere qualche pregiudizio e capire meglio come farci accompagnare dallo stress nel cammin di nostra vita – dalla gravidanza, alla nascita e fino all’età adulta.
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Stress, questo sconosciuto (o quasi)
La parola “stress” fa subito venire in mente scadenze lavorative, notti insonni, restare bloccati nel traffico proprio prima di un appuntamento importante.
E poi, le malattie derivate, la stanchezza, i mali dei nostri tempi.
Quasi nessuno pensa che un bimbo possa essere stressato, giusto? Tanto meno un neonato. O che si possa essere troppo poco stressati. Eppure..
La mia prima relazione con lo stress è passata dal mal di pancia. Non che io sia un’originale.. Quando i miei figli mi dicono piagnucolando di avere “male di pancino”, dopo aver scartato la temutissima ipotesi di un’influenza intestinale, mi si rizzano le antenne da “c’è qualcosa che ti preoccupa?”
Questo compagno di vita silenzioso si è manifestato piano piano e subdolamente tramite segnali del mio corpo che io, il più delle volte, ho ignorato.
Mai successo di prendere la medicina per il dolore senza cambiare nient’altro nella tua vita? Salvo poi vedere il sintomo riapparire poco tempo dopo?
Quando sono riuscita a tenere a bada il mal di pancia, e pensavo di aver vinto la mia battaglia contro il malefico stress, ecco che è arrivato il mal di schiena. Possibile?
Forse è per quello che lo ignoriamo a lungo, questo stress. Più semplice che andare a scavare, cambiare, capire..
Che cos’è lo stress : i sintomi
Ecco qualche “sintomo” che potrebbe metterti sul chi va là:
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Mangi molto in fretta
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Sgranocchi tra un pasto a l’altro
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Senti che il tuo spazio fisico (la tua stanza o la tua casa) sia troppo angusto
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Hai spesso mal di testa o bruciori di stomaco
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Soffri di mal di schiena
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Ti trovi spesso senza fiato
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Non riesci a dormire
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Ti dimentichi le cose
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Piangi facilmente
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Sudi senza motivo
(lista non esaustiva !)
Se il conflitto è per te una fonte di stress, approfitta di questo poster!
Conoscere meglio che cos’è lo stress.. la serie
Un paio di anni fa, proprio all’apice del mio mal di schiena, ho seguito un corso sulla salute mentale dei bebè. La parte introduttiva era dedicata alla composizione del cervello e alle sue principali reazioni.. e quindi, allo stress, nell’adulto e i suoi effetti sui neonati.
Pensavo che mi sarei annoiata a morte, e invece ho scoperto
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Di non sapere poi così tanto sullo stress
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Che si tratta di temi molto interessanti, e soprattutto, che ci riguardano molto da vicino.
Ed ecco perché ho deciso di dedicare una serie di articoli (per non appesantire troppo la faccenda) all’argomento:
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Che cos’è lo stress e il nostro sistema per gestirlo
Perché è importante saperne di più, soprattutto se sei genitore?
Certamente perché vivere con dei bambini può rivelarsi stressante (c’è un intero eco-sistema che si modifica, altro che equilibrio!)
E se non impariamo a capire cosa ci stressa, e come possiamo gestirlo, avremo difficoltà ad affrontare certe situazioni.
Inoltre, perché un genitore “stressato” ha meno risorse per aiutare i suoi figli a imparare a loro volta la gestione dello stress.. con conseguenze più o meno importanti.
Capire meglio che cos’è lo stress
Ricordo distintamente una lezione all’università in cui si diceva che un certo livello di stress era positivo. Ero un po’ incredula, lo ammetto. Pensavo che non fosse per me.
Aiuta a concentrarti! Preferisco restare ore e ore sui libri
Un po’ di stress ti spinge a fare meglio! Non ne ho bisogno, sono una testa dura comunque
E poi, lo stress porta malattie. Non è forse meglio concentrarsi di meno e vivere più a lungo?
Sempre questa storia dell’equilibrio : poco stress non va bene, troppo fa male; ma la giusta via di mezzo non è sempre la stessa in base alla persona e al periodo della sua vita.. Come sempre, una risposta facile, chiara e univoca non c’è!
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Per scrivere questo articolo, sono andata a ripescare il vecchio libro su cui studiavo allora. C’era un test per misurare il tipo di personalità e la corrispondente propensione allo stress (te lo riporto qui sotto).
Ho provato a rifarlo, e ho confrontato i miei risultati di oggi con quelli di (urgh!) 15 anni fa. Inutile dirlo, vero, che non sono più la stessa?
Il che dovrebbe portarmi a dire che forse, nel tempo, ho imparato, almeno un pochino, ad adattarmi allo stress (chiamasi resilienza!)
Definizione: che cos’è lo stress?
Quando noi tutti, a prescindere dall’età, siamo esposti a un qualsiasi elemento, interno o esterno, che scompensa il nostro equilibrio, il nostro corpo reagisce sia biologicamente che psicologicamente.
Il tipo di reazione dipende dalla nostra percezione dell’evento o dello stimolo (detto anche stressore).
#1: Lo stress non è uguale per tutti
In altre parole : proprio come è stato recentemente scoperto che il nostro cervello rimane plastico nel corso della nostra vita, anche la nostra attitudine allo stress cambia.
Non solo reagiamo tutti in modo diverso a un evento, ma noi stessi modifichiamo la nostra attitudine allo stress nel corso della nostra vita.
(Il che spiega perché il mio risultato al test di 15 anni fa è molto diverso da quello di oggi.
#2: Lo stress è anche un’opportunità
Lo stress è uno stato psicologico in cui incappiamo quando percepiamo di non avere le risorse adeguate per fronteggiare una determinata situazione, che rappresenta di solito :
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Un’opportunità
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Una limitazione
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Una richiesta la cui risoluzione è importante ma incerta
E quindi può essere positivo quando ci spinge ad andare a cercare le risorse che ci mancano!
#3: Stress, cervello e corpo lavorano insieme
Quando il nostro equilibrio si rompe, è l’ipotalamo che viene messo in allerta.
L’ipotalamo è una parte del nostro cervello che ha diverse funzioni.
La principale è quella del mantenimento dell’omeostasi – ovvero del nostro equilibrio, sia fisiologico che psicologico.
Esso regola :
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Temperatura;
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Ciclo del sonno;
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Sensazione di fame e sete;
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Pressione;
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Secrezione di diversi ormoni, tra cui l’ossitocina.
Per semplificare, nel momento in cui uno stressore modifica il nostro equilibrio, l’ipotalamo manda un segnale all’amigdala; la quale verifica le esperienze precedenti e decide se considerare lo stressore come una minaccia.
I due sistemi di gestione dello stress
Ci sono due sistemi principali per rispondere all’allerta :
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Il Sistema Nervoso Simpatico – poiché in inglese si chiama Sympathomedullary system lo chiameremo SAM, che è più carino. Questo sistema gestisce le risposte allo stress acuto, con la risposta “Attacco o Fuga”
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L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (detto anche HPA) gestisce invece le risposte allo stress cronico
Insomma, la reazione sarà diversa se ti trovi davanti a queste situazioni:
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un’auto ad alta velocità che sta per investirti,
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dormi troppo poco da giorni e tuo figlio piange incessantemente nel cuore della notte;
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vedi tua figlia che si arrampica su uno sgabello in bilico per sporgersi fuori dalla finestra,
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durante un periodo critico in ufficio, i tuoi bimbi ti rispondono che non hanno nessuna voglia di aiutarti ad apparecchiare la tavola per la cena.
Per dire.
Che cos’è lo stress acuto : Il nostro amico SAM
Prendiamo uno degli esempi sopra. Mentre stai parlando con un’amica, vedi con la coda dell’occhio tuo figlio in bilico che si sporge alla finestra.
L’amigdala allerta l’ipotalamo, e prima che tu te ne accorga hai fatto uno scatto da centometrista, sorriso dolcemente a tuo figlio perché hai comunque l’accortezza di non spaventarlo, e con una mossa da provetto judoka l’hai afferrato tra le tue braccia proprio nel momento in cui stava per cadere.
E solo allora ti rendi conto della portata di quello che poteva accadere e ti chiedi come tu abbia fatto a reagire.
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#4: Lo stress ti rende più performante…
Cosa è successo esattamente?
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L’ipotalamo allerta il midollo surrenale
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Il midollo surrenale produce l’adrenalina (o epinefrina). Questo è un ormone, cioè una sostanza chimica che controlla e regola l’attività di alcune cellule o organi.
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Prima ancora che l’adrenalina entri in circolo, i muscoli fanno uso di una riserva speciale di energia (chiamata adenosina trifosfata, ATP) per agire più in fretta
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L’adrenalina in circolo ha altri effetti fisiologici come :
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Rilascio di zuccheri
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Aumento del battito cardiaco
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Dilatazione dei polmoni per incamerare più ossigeno
Ora che vedi il tuo bel bimbo sorridere tra le tue braccia, fai un bel respiro e tutto torna come prima.
Questo processo si chiama reazione di “Attacco o Fuga” – è un tipo di reazione molto primitiva che avrà salvato molti dei nostri antenati da diversi pericoli; evoluzionisticamente parlando si è rivelata molto utile.
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#5: .. a volte pure troppo
Il rovescio della medaglia è che oggi, pur avendo meno pericoli imminenti, facciamo ancora uso di questa reazione automatica del nostro cervello rettiliano; anche in situazioni in cui avremmo invece bisogno di restare calmi e fare un bel respiro..
Per esempio, se tuo figlio ti risponde male, è poco utile urlare a nostra volta o strattonarlo.
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Che cos’è lo stress cronico : l’HPA
Mettiamo invece il caso che tu sia in carenza di sonno ormai da giorni, che in ufficio tu abbia un progetto importante da finire, e che tuo figlio si svegli in lacrime proprio quando ti eri appena addormentato.
Cosa succede in questo caso?
Davanti a un evento stressante, l’HPA fa secernere un ormone chiamato Cortisolo. Questo ormone serve a rompere gli aminoacidi in zuccheri, e quindi ci permette di avere energia di più lungo periodo per rispondere alla situazione.
[optin-monster-shortcode id="sai7bab1ena3mym458x5"]#6: Il cortisolo non è tutto da buttare via
Abbiamo sempre un po’ di cortisolo in circolazione.
Abbiamo un picco di cortisolo intorno alle 8 del mattino, il che ci dovrebbe aiutare a metterci in moto la mattina; mentre il livello più basso è verso le 4 di notte (il che spiega perché la sveglia a quell’ora è particolarmente ostica).
Al nostro corpo servono circa 20 minuti per metterlo in circolo, il che ci spiega come mai questo tipo di risposta non va bene per le situazioni di emergenza.
Se dovessimo venire attaccati da una belva feroce, la risposta “attacco o fuga” è quella che ci fa reagire inizialmente, ma poi è il sistema HPA a darci l’energia sufficiente a correre a lungo per scappare.
Nel caso di una scadenza importante sul lavoro, è quello che ci permette di “dare il massimo”, concentrarci e portare a termine il progetto.
Il problema insorge quando la situazione stressante non si risolve, e il livello di cortisolo rimane alto per molto tempo.
Gli effetti del cortisolo alto
Troppo cortisolo infatti causa :
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Disturbi del sonno
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Livelli alterati di zucchero nel sangue
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Pressione alta
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Ridotte capacità cognitive
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Minor densità ossea
Ed ecco perché “troppo stress” ci fa male ed è legato all’insorgere di diverse malattie.
E sempre qui sta la chiave di volta: darci delle sfide che siano un pochino al di là della nostra zona di confort ci stimola e fa “dare il massimo”; mentre sostenere dei ritmi che non prendono in considerazione i nostri bisogni primari ci porta a soffrire.
La prossima volta che ti trovi a rispondere male per un nonnulla; che senti bruciore allo stomaco o il fiato corto anche se sei seduto alla scrivania, prova a ripensare a questo schema e a chiederti se forse, stai tirando la corda un po’ troppo!
Risorse per approfondire che cos’è lo stress e come usarlo in nostro favore
Nota : nel suggerire queste letture per approfondimento cerco o tra i libri che mi hanno personalmente appassionato, o tra le letture che mi ispirano e vorrei fare io stessa. I link verso Amazon.it o www.ilgiardinodeilibri.it sono affiliati: significa che se clicchi e decidi di effettuare un acquisto, io percepisco una piccola commissione senza costi aggiuntivi per te.
Per lavorarci su, ti consiglio questo libro da cui ho tratto ispirazione : “50 esercizi per gestire lo stress”; io metto nella lista dei desideri anche “Il lato positivo dello stress” di Kelly McGonigal, di cui Luca Mazzucchelli ha curato la prefazione.
Una delle chiavi risolutive per affrontare “lo stress” è lavorare proprio sulle percezioni, proprio perché sono soggettive, e quindi, modificabili e sotto il nostro controllo. Il che non guasta!
Partirei già da questo : non è una condanna inevitabile quella di restare “vittime” dello stress; così come non tutto lo stress vien per nuocere.
La prossima settimana andremo ancora un po’ più avanti con l’esplorazione! Nel frattempo: quali eventi o situazioni ti mettono sotto stress? E i tuoi bambini? Come cambia la tua relazione con gli altri quando sei eccessivamente sotto stress? Lascia un commento!
Fonti
- “50 esercizi per gestire lo stress“
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“Managing Organizational Behavior“, chapter 7 : Stress in Organizations
- https://www.youtube.com/watch?v=MngisauDSH4
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La meditazione e i modi in cui lo stress danneggia il cervello