L’infinito viaggio verso il diventare un genitore sereno

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Diventare un genitore più sereno quando continui a ripetere gli stessi schemi

“Bambini! Bambini! È ora di alzarsi amori miei!

Inizia come un sussurro, ma presto diventa un grido pungente, mentre mi accorgo di non riuscire a penetrare nel loro sonno profondissimo.

Ad un certo punto, finalmente riesco a svegliarli e a portarli a fare colazione.

Abbiamo visto e rivisto insieme la nostra routine mattutina, e usato tante delle strategie prese dalla disciplina positiva.. Eppure ci risiamo: abbiamo solo 20 minuti per finire di prepararci e uscire, ma entrambi i bambini, ancora in pigiama, corrono veloci sotto le coperte.

Mia figlia fissa l’armadio, persa nei suoi pensieri.

Tesoro, dovrai andare a scuola in pigiama se non ti vesti, io esco tra 15 minuti.

Ma ho troppo freddo mamma! Voglio che tu mi vesta! Voglio stare con te.”

Tutto questo, mentre suo fratello minore piange che non vuole andare a scuola, non vuole lavarsi i denti, e non ricordo cos’altro non volesse a proposito.

Il perché di questo viaggio

Lo scopo di questo articolo NON è quello di darti un altro elenco – peraltro forse utile-di tecniche o frasi che puoi usare per sopravvivere alla preparazione mattutina.

È per dimostrarti che anche quando ne conosci molte, devi comunque adattarle a te, al tuo bambino e alla situazione specifica in cui ti trovi .. un viaggio senza fine.

Ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare come ho iniziato questo viaggio e perché ho scelto di condividerlo con te.

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Diventare un genitore più sereno, all’inizio

Come forse hai letto nella pagina di presentazione, la prima volta che ho sentito parlare di “neuroscienze” fu nel 2016, quando il mio secondogenito era appena nato, e il mondo dei bebè mi affascinava in un modo che non avrei mai pensato possibile.

Quindi ho seguito attivamente un paio di corsi online sull’argomento, il che mi ha dato molte risposte ad alcune esperienze sconcertanti che avevo fatto:

  • il modo in cui avevo “sentito” e “immaginato i miei bambini mentre erano nella mia pancia, e cosa significasse;

  • il modo in cui reagivano ai miei stati emotivi – se ero tesa o calma, triste o eccitata;

  • in che modo il contatto fisico potesse portare conforto e benessere non solo al bebè, ma anche a me.

D’un tratto, mi sentivo meno sola: la vita da neo-mamma a volte è fatta di tanti ormoni ed emozioni, e mi sono ritrovata un po’ persa, un po’ incompresa. Certo, soprattutto molto felice, ma anche persa.

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Cosa stava andando storto?

Ritornare al lavoro è stato altrettanto impegnativo, ho dovuto affrontare il senso di colpa, la mancanza di tempo per me stessa e per la nostra coppia; e far fronte alle frustrazioni e alle improvvise esplosioni di rabbia che prima mi erano sconosciute.

Per ogni fase che attraversiamo, nuove scoperte eccitanti, e anche nuove sfide: soprattutto, di fronte all’improvvisa consapevolezza che stavo reagendo al comportamento dei miei figli in un modo che non riuscivo a controllare né a capire, e così facendo, stavo innescando a catena dei comportamenti ancora più indesiderati,anziché fermarli.

Il processo verso una migliore comprensione di me stessa e dei miei figli è stato graduale e lento .. (be’, non è ancora finito!)

Ad un certo punto, tutto è diventato troppo:

  • affrontare le divergenze nella coppia;

  • lavorare a tempo pieno con due bimbi piccoli;

  • e capire le reazioni così intense dei miei figli.

Dove stavo andando, perché continuavo a correre, cosa volevo?

Diventare un genitore sereno richiede tempo

Il tempo per rispondere a queste domande mi è stato regalato sotto la forma di una missione di lavoro all’estero per mio marito. Per seguirlo, ho deciso di chiedere un congedo dal lavoro.

E quella era la domanda difficile: non sapevo più cosa volessi.

Sapevo quello che non volevo; ma allora? E poi, come fare cambiare le cose che non mi piacciono della mia vita? Mi sentivo in un buco nero.

Poi, sono successe due cose (riassumendo per sommi capi 😉 ):

    1. Ho deciso di fare volontariato nella scuola internazionale e di aiutare le educatrici. Sono rimasta impressionata dall’atmosfera accogliente e familiare, dal modo in cui i bambini erano attivamente impegnati a sperimentare in prima persona ciò che veniva loro insegnato; e dal modo in cui gli insegnanti esprimevano i limiti e facevano rispettare le regole. Mi sono allora iscritta a un altro corso per genitori, per provare a mettere in pratica quello che vedevo anche a casa.

    2. Un momento di serendipità mi ha portato a guardare una conferenza online di un’americana, che raccontava come fosse riuscita a far uscire la sua famiglia dai debiti grazie alla sua attività online.

Mi si è accesa una lampadina.

Stavo ancora provando a capire me stessa e i miei figli, ma lungo la strada stavo anche imparando molto. Perché non condividerlo con altri genitori, così da poter essere utile e creare quella comunità solidale che non avevo trovato prima?

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L’inizio di un nuovo viaggio

Ho iniziato allenandomi a scrivere ogni giorno.

Quando ero bambina, sognavo di diventare una scrittrice e di aprire una scuola, proprio come Jo delle Piccole Donne (il mio primo libro non illustrato, che ho letto tutto da sola quando avevo 9 anni – me lo ricordo !).

E poi, nel corso degli anni, ho nascosto quel sogno sotto strade più ragionevoli. Ma forse sta trovando altri modi per venir fuori di nuovo..

Quello che è certo è che mi sono convinta che il rapporto che creiamo con i nostri figli possa fare la differenza per la loro vita futura da adulti.

Gli sforzi che mettiamo ora sono come un investimento a lungo termine per un mondo migliore, dal quale possiamo beneficiare sin da ora nella nostra vita di tutti i giorni. Ci vuole tempo, impegno e la voglia di metterci spesso in discussione. Ma possiamo farlo insieme!

Le mie speranze per il futuro

Diventare un genitore sereno significa passare dal sentirsi frustrati, soli e in cerca di equilibrio, a sentirsi sicuri e consapevoli del modo in cui cresciamo con i nostri figli.

Significa rendersi conto che per essere un buon genitore non devi sentirti in dovere di sacrificare qualcosa di te stesso.

 

Questa è la trasformazione che spero che questo blog contribuisca a creare. La mia visione è che possa diventare un luogo comodo e sicuro in cui rivolgersi quando si sente giù, in cerca di risposte.

Le lezioni che ho imparato lungo la strada per diventare un genitore sereno

Se non sono affatto sicura di poter dare delle certezze da esperta, sicuramente posso ascoltare. Esserci.

Anche se sono ancora all’inizio di questo viaggio, e con un costante bisogno di approfondire la mia comprensione e le mie conoscenze, ci sono alcune lezioni che ho imparato che potrebbero essere utili anche a te.

1) Ogni piccolo passo conta

Metti la meditazione e la “mindfulness“. Quando ne ho sentito parlare per la prima volta, ho pensato che non fosse per me.

Mi sembrava impossibile farlo regolarmente e anche un po’ inutile.

Come immaginare che, a distanza di due anni, ne avrei fatto parte integrante della mia routine mattutina e, cosa più importante, che mi avrebbe permesso di concentrarmi di più e prestare più attenzione alle persone che amo?

A volte senti che una cosa potrebbe essere importante per te, senza sapere distintamente come o perché.

Lo senti.. e solo dopo molti altri passi riesci a capire in che modo quella cosa là sia connessa al resto.

2) Le priorità e i valori cambiano nel tempo ed è importante dedicarci un po’ di tempo ogni tanto.

Quando parole, pensieri e azioni non sono coerenti con i tuoi valori fondamentali, ti blocchi, prima o poi.

Correvo tutto il tempo e sacrificavo il tempo con i miei figli senza sapere perché lo stessi facendo; pensavo solo che fosse il mio dovere, che non avevo scelta.

Mi ci è voluto tempo per capirlo e per tradurlo in diverse scelte su come vivere intenzionalmente la mia vita.

3) Non puoi prenderti cura degli altri se prima non ti prendi cura di te stesso.

Una lezione così potente per me, sul modo in cui ero abituata a vedere la vita.

Si traduce in azioni molto pratiche: se sono troppo stanca, non riesco ad essere paziente con i miei figli.

Devo rendermene conto, poterlo dire e fare qualcosa al riguardo prima di rispondere ai miei figli. Dire “Ragazzi aspettate un attimo, ho bisogno di riposarmi/calmarmi due minuti”; e poi chiudersi in una stanza per qualche minuto per respirare e rilassarsi. Ché altrimenti sai che finirai per alzare la voce.

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 4) Essere è più importante di fare.

Le tue azioni dipendono da quello che sei.

Per così tanto tempo, ho agito come se fossero le mie azioni a determinare il mio valore come persona.. Non capivo che è esattamente il contrario.

A volte, basta esserci.

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