Hai lavato i denti? Dai mettiamo la felpa! E le scarpe? Tesoro, ma hai 5 anni, com’è possibile che ti devo ancora vestire io altrimenti non sei pronta?! Dai che arriviamo in ritardo!! Mai capitato di parlare così ai vostri figli prima di uscire di casa? Arrivare in orario in ufficio è diventato un’impresa? Uscire per fare 5 minuti di spesa richiede un’ora di preparativi? Eccoti svelate 5 strategie, 5 segreti per far collaborare i bambini! Senza minacce 😉
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Premessa. Segreti per far collaborare i bambini? Non esistono. (o sì?)
“Presto che siamo in ritardo! Vieni, ecco le scarpe. E tieni la giacca.” “IOLAGIACCANONMELAMETTO !” “Ma tesoro, fa freddo, ci sono i pinguini là fuori, non puoi uscire senza giacca.” Il mio tono si fa supplicante. “NO, NO E NO! NON LA VOGLIO!”
Tipicamente, nelle sue varianti, la scena continua così :
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esaurisco la lista dei validi motivi per cui si dovrebbe indossare una giacca in un mattino d’inverno, soprattutto quando ci aspettano 40 minuti di bicicletta;
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afferro mio figlio con la forza;
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gli infilo la giacca mentre lui urla, scalcia, mi spinge via e piange come un condannato sotto tortura;
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lo trascino fuori tra gli sguardi attoniti di vicini e passanti.
Per quando arriviamo a scuola, la crisi è (quasi) finita.
Mai capitato niente del genere? Naturalmente, la stessa scenetta può riprodursi anche per altri capi di abbigliamento.
Ero stanca di queste lotte mattutine, che si aggiungevano a una routine serrata nei tempi dove cercavo (spesso invano) di mantenere una parvenza d’allegria.
Così mi sono messa a cercare, sperimentare, cambiare. E ho trovato dei segreti per far collaborare i bambini!
Un paio di trucchetti che mi hanno davvero salvato in più di un’occasione. Se anche tu lotti quotidianamente per ottenere un minimo di collaborazione, continua a leggere.
I Segreti per far collaborare i bambini : #1. Fare esperienza!
Un giorno incappai per caso su un sito francese dedicato alla disciplina positiva.
Fate fare ai vostri figli l’esperienza di quello che devono imparare. Ogni apprendimento è sperimentale, cioè si impara meglio quando si fa l’esperienza di qualcosa. Sapranno poi fare da soli le loro scelte.
Benissimo. Proviamo. Il mattino seguente arriviamo allo stesso momento fatidico : il golf prima di uscire. “Io non lo voglio!” e là, sorpresa!
Anziché irritarmi e arrabbiarmi, stravolgimento del copione :
“Ok, ma sappi che se non lo prendi, poi se hai freddo dovrai sopportarlo, il golf rimane a casa perché io non ho voglia di tenerlo in mano.”
Stupito dall’averla vinta così facilmente, ha annuito tutto contento.
La prima volta, in effetti, tutto è filato liscio. Ma il secondo giorno, le temperature si erano un filino abbassate..
Ovviamente, dopo una ventina di minuti, mio figlio ha iniziato a piagnucolare per il freddo.
“Mi spiace amore che hai freddo.. Tra poco siamo arrivati, resisti!”
Mi sono anche morsa più volte la lingua per trattenermi dall’esclamare l’odioso: “Hai visto, te l’avevo detto!!!”
Terzo giorno. “Mettiamo la giacca?” Momento di esitazione. Rullo di tamburi.
“Ti ricordi che ieri avevi scelto di non metterla, mi sembrava che avessi avuto freddo.. Mi chiedo se oggi vuoi forse fare una scelta diversa?”
“Sì avevo molto, molto freddo. Oggi metto la giacca”.
Immaginatevi il mio sorrisetto furbo e soddisfatto sotto i baffi. Certo, sono stata fortunata che questo scambio sia successo in un momento in cui non si gelava.
Postilla al primo segreto : accetta di di limitare il tuo controllo
È stata una lezione molto utile anche per me : accettare di lasciar sperimentare mio figlio, farlo sbagliare senza cercare di controllarlo.. queste discussioni capitano molto di frequente.
Adesso ogni tanto faccio uscire mie figlia sul balcone qualche minuto perché si renda conto che ha bisogno dei pantaloni lunghi o delle collant!
Non so se in pieno inverno non me la sarei sentita.
Ma è interessante riflettere sul nostro desiderio, che si fa bisogno, di controllo : è difficile accettare che nostro figlio non faccia come gli diciamo, che non capisca che è per il suo bene!
E che possa fare una scelta diversa da quella che vorremmo.. (leggi iscriversi a recitazione anziché a medicina? O andare a convivere col ragazzo che a noi proprio non piace? Ah no.. Quello viene poi dopo!)
Poi, mi sono resa conto che forse è meglio lasciarlo sbagliare per conto suo, adesso che gli sbagli sono di piccola portata. Alla peggio, si prende un piccolo raffreddore!
Eppure non è così evidente.. Vi avevo confessato, nell’articolo dedicato al potere di scegliere, come fosse stata una rivelazione per me interpretare il lasciar scegliere come un allenamento per imparare il concetto di causa-effetto, conseguenze e responsabilità.
Più i bambini si allenano a scegliere quando sono piccoli e le loro scelte sbagliate hanno conseguenze limitate, meno correremo il rischio che commettano grossi errori durante l’età critica dell’adolescenza..
I Segreti per far collaborare i bambini : #2. Il potere della scelta e la responsabilità delle conseguenze
Pensa in termini di obiettivi e strategie. Prepara delle scelte strategiche da offrire a tuo figlio, quando vuoi che tutto fili liscio.
(Offri cioè due opzioni che ti vadano entrambe bene).
Oppure, lascia che sbagli, e poni poi delle conseguenze “istruttive”.
Puoi fare una lista delle situazioni “critiche”, e immaginare di dare delle alternative : “Maglia rossa o golf blu?”
“Pantaloni lunghi o collant?”
“Latte freddo o caldo?”
“Ci laviamo prima i denti o ci vestiamo?”
“Il cappotto lo metti o lo tieni in mano?“ e via di seguito.
Mi raccomando, non cedere alla terza opzione! All’inizio i miei figli ci provavano sempre a proporre una cosa diversa. O a esitare e non voler scegliere.
Quando me ne sono accorta, ce l’ho messa tutta per non cedere alla tentazione. Quando non scelgono entro un tempo ragionevole, scelgo io (di solito quello che immagino non avrebbero mai e poi mai scelto).
Superate le urla e la grossa crisi, la volta successiva saranno pronti a scegliere una delle due possibilità.
Postilla al secondo segreto : Su cosa vogliamo farli collaborare?
Non ti capita mai di pensare :
“Ma sono ancora piccoli, glielo farò fare più avanti”
perché non hai voglia di impiegare più tempo a far fare qualcosa ai bambini?
Ad esempio, perché non far loro spolverare un po’? Apparecchiare e sparecchiare la tavola? Aiutare a mettere via il bucato? Mettere a posto i loro giochi sparsi in giro? Vestirsi da soli?
La lista è lunga.
Come possiamo pretendere che un giorno, dopo aver festeggiato il loro compleanno (a proposito : quale?) inizino di punto in bianco a darci una mano?
“Mamma ma l’hai sempre fatto tu!” mi dice mia figlia.
Certo, possono far cadere un piatto e romperlo. Dovranno imparare anche a raccogliere i cocci 😉
Richiede un investimento di tempo e energie adesso.. Per un ENORME vantaggio domani. Solo che non ci avevo mai pensato prima.
I segreti per far Collaborare i Bambini : #3. Il rinforzo – IO e non TU!
Il che mi porta alla terza strategia. Impara a usare frasi ed espressioni i cui effetti puoi controllare e rafforzare!
Insomma, anziché dare ordini che spesso passano inascoltati (a volte quando me ne accorgo mi do fastidio da sola onestamente), parliamo in prima persona. Per tornare alla storiella dell’arrivare a scuola in pigiama :
“La macchina parte tra dieci minuti. I vestiti li metti addosso o li mettiamo in una borsa e vieni in pigiama?”
Dotarsi di un timer è anche un’ottima idea. Altro esempio :
“La colazione rimane in tavola finché non suona il timer. Poi sparecchio e usciamo. Mi raccomando, fai in modo di mangiare abbastanza per resistere fino all’ora di pranzo!”
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Postilla al terzo segreto : gli esempi di quando i bambini imparano a collaborare
Così ragionando e facendo, è capitato che mio figlio si sia dovuto mettere le scarpe in garage, perché non voleva mettersele da solo.. So che ne è capace, a scuola le mette da solo.
“Appena ho messo le mie scarpe usciamo, o metti le tue oppure le porti in mano.” Che fastidio, e che freddo!
Oppure che si lamentasse della fatica quando ha dovuto mettere a posto una montagna di libri e riviste che poco prima aveva rovesciato per terra..
Il giorno dopo, quando stava iniziando di nuovo a buttare tutto in giro, se ne è ricordato e ha scelto di non prendere più così tanti giochi !
Con il bagno è stato uguale. Stanca dell’ennesimo allagamento, ho dato a entrambi i miei figli uno straccio a testa e una scopa, e ho detto loro:
“Vi vengo a vestire quando il pavimento sarà asciutto.”
Due minuti dopo “Mamma, ma è faticoso!“
Ma sai, dopo due o tre settimane in cui hanno asciugato loro il pavimento, ora non versano più neanche una goccia. Ah!
I segreti per far collaborare i bambini : #4. Giocare
“Facciamo il gioco del fare finta?” Chiede spesso mio figlio.
Nelle sue diverse forme, questo è un gioco che piace a tutti i bambini. A mia figlia piace far finta di essere mamma, a mio figlio di avere un ristorante ad esempio..
Sfruttare questa passione per rivedere situazioni problematiche è un’abitudine salva-vita. Si può adattare a quasi tutto : frasi arroganti, reazioni violente, uscire di casa la mattina..
Si prende un momento di calma, e si propone di rivivere la scena (magari invertendo i ruoli!i bambini adorano far finta di essere genitori).
“Facciamo finta che stiamo dormendo, e poi suona la sveglia e dobbiamo prepararci per uscire?” Ripetere a profusione!
Ma non basta. Il gioco, lo scherzo, la risata, sono la dimensione del bambino. Noi adulti però spesso ce ne dimentichiamo, quando siamo di corsa e stressati.. Usarlo però nel nostro quotidiano può migliorare molte cose.
Postilla al quarto Segreto : un altro esempio pratico
Proprio l’altro giorno ho avuto una piccola illuminazione. Mia figlia aveva una gita per cui dovevamo essere a scuola entro le 8.
Per illustrare la difficoltà, basti sapere che i giorni precedenti alle 8 eravamo appena usciti di casa.. Serviva un piano.
Nonostante mia figlia fosse motivata ad uscire per tempo, eravamo dentro i soliti schemi : non voglio vestirmi da sola, voglio che mi vesti tu, voglio che stai con me, eccetera.. Insomma, io ero ancora in pigiama e dovevamo sbrigarci.
Avevo da poco seguito un mini percorso per genitori in cui si sottolineava l’importanza del gioco per convincere i bambini a fare quello che di solito rifiutano, e l’avevo testato durante la settimana facendo, ad esempio, il cavalluccio per portare mio figlio a lavarsi i denti anziché prolungare a oltranza la colazione.
E bam, idea : ho sparso scarpe e giacche in posti strategici in giro per casa, creando una specie di percorso.
Poi ho messo i bambini ai posti di partenza, e gli ho detto che era una gara per essere pronti quando la lancetta arrivava sul 6 (le 7.30).
Potevano aiutarsi a vicenda, naturalmente.
1, 2, 3, via!
E io sono corsa a vestirmi.
Ragazzi, alla fine erano pronti davanti alla porta con tanto di zainetto e casco della bici mentre io dovevo ancora finire di prepararmi.. !
I segreti per far collaborare i bambini : #5. Mescolare tutte le strategie precedenti!
Durante il corso per genitori, abbiamo parlato spesso e a lungo di questo problema del vestirsi la mattina, arrivare in tempo in ufficio, ed evitare litigi stressanti ogni giorno.
(La buona notizia è : non sei solo/a!!) I segreti che ho condiviso oggi nascono anche da questo scambio.
Una delle cose che ho imparato è che queste strategie vanno usate insieme, tutti i giorni, e adattate alla vostra famiglia e alla situazione.
Ad esempio, ora che arriva l’inverno, la vedo grigia far andare mio figlio a scuola in pigiama, visto che ci occorrono 40 minuti di bici.. a meno di non mettergli sopra solo la giacca.
Il vero segreto è il cambiamento di prospettiva.. E funziona, se restiamo calmi, se le prendiamo anche noi come un gioco! E se accettiamo che ogni tanto, ci saranno i giorni no. Non è la fine del mondo.
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E quando collaborano.. facciamo festa!
Dopo la famosa gara, una volta entrati nell’ascensore, sono stata attenta a felicitarmi coi miei figli.
“Dovete esser fieri del vostro successo e del gioco di squadra!”
(Mia figlia aveva aiutato suo fratello a mettersi le scarpe).
“Dovreste proprio scegliere come festeggiarvi.”
Indovina un po? Cioccolato per concludere la cena!
Ora, io non so se potremo fare la gara tutti i giorni, magari a un certo punto se ne stufano..
Ma il punto è che bisogna avere diversi assi nella manica, e esser pronti a usarli. Poi diventa un’abitudine, un modo di essere.
Un’ultima idea da provare?
Scatta delle foto dei bambini mentre compiono le varie azioni che servono a vestirsi; stampale e fanne un poster da appendere in camera o in corridoio.
Nel bagno della scuola ne hanno uno con i passi da seguire per lavarsi bene le mani; da quando lo hanno visto, entrambi se ne ricordano anche a casa.
Ahhh, di cosa mai scriverò quando la mattina scorrerà liscia come l’olio??? 😉
Conosci qualcuno che lotta ogni giorno per uscire di casa? Forse questi segreti gli saranno utili! Facci sapere come va quando li avrai provati, e se te ne vengono in mente di nuovi, sarò felice di provarli anch’io!
Articolo molto simpatico! Sfrutterò le tue strategie con i miei alunni, per far preparare i bambini in un tempo accettabile. Dopo otto ore di scuola sembra che non abbiano alcuna fretta di tornare a casa!
Be’ direi che è un buon segno!! Neanche mia figlia vuole tornare a casa da scuola..Ieri ho impiegato 40 minuti a convincerla..In effetti ero così stanca che mi sono dimenticata tutte le mie strategie 😉