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Mia figlia inizia la scuola! Come aiutare i bambini ad affrontare i cambiamenti?

La vita è fatta di continui cambiamenti, lo sappiamo; alcuni voluti, altri meno; alcuni importanti, altri impercettibili. Iniziare la scuola elementare, cambiare paese o città, accogliere un nuovo membro della famiglia.. Sono solo alcuni tra i cambiamenti che i nostri bambini possono dover affrontare.. Spesso, a causa delle nostre scelte. Come guidarli attraverso il cambiamento? Con sicurezza e fiducia, anche quando ci siamo attanagliati dai dubbi?

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Foto di Cel Lisboa su Unsplash

Preambolo per genitori sensibili: gestire i cambiamenti a partire dal senso di colpa

Qualche mese fa, ho deciso di entrare a far parte di un’associazione locale che promuove l’allattamento al seno.

Avendo allattato entrambi i miei figli, e attraversato fasi più o meno complicate, pensavo di essere sufficientemente preparata.

Mentre leggevo un po’ del materiale della formazione, un pensiero mi ha attraversato con forza. Uno di quei pensieri malefici che a volte si insinua dentro di noi.

“Hai sbagliato tutto.”

Sai quei momenti in cui il senso di inadeguatezza ti assale? Quando pensi di essere un pessimo genitore e di aver rovinato per sempre i tuoi figli perché non sei stato perfetto, e all’altezza?

Lo sappiamo tutti, a parole, che la perfezione non esiste, che facciamo del nostro meglio eccetera. Ma poi ci sono quelle rivelazioni profonde che ci fanno ribaltare dalla sedia.

Il mestiere del genitore è così difficile perché non c’è un libretto di istruzioni o una ricetta magica. Non sappiamo se quello che facciamo è giusto, e quando lo scopriamo, è comunque spesso troppo tardi.

E trovo che una delle situazioni che lascia adito al maggior numero di dubbi e di lambiccamenti cerebrali sia la gestione dei cambiamenti.

Le scelte dei genitori e i cambiamenti per i bambini

Avremo fatto bene a fargli cambiare scuola? E se poi non riesce ad ambientarsi e rimane da solo tutta l’adolescenza?

Come la prenderà ora che lavoro a tempo pieno?

Secondo te avremmo dovuto aspettare ancora prima di cambiare casa?

E se non accetta la sorellina e tenta di ucciderla dalla gelosia?

Infine, visto che siamo in tema: e quando va dal nido alla materna? O alle elementari?

Per non parlare di quei cambiamenti dolorosi non solo per i bambini, ma per noi adulti, come un lutto o una separazione.

Abbiamo appena visto come le routine siano fondamentali per l’equilibrio mentale dei bambini, ma allora come fare ad accompagnarli attraverso il cambiamento? Come guidarli con sicurezza, senza lasciarci (troppo) invadere da tempeste ormonali e sensi di colpa?

Cambiamento subìto o cambiamento scelto?

Il cambiamento, sia che lo vediamo come una novità entusiasmante o come un’incombenza spaventosa, richiede molta energia.

Parte del processo di adattamento dei nostri figli a una situazione nuova consiste proprio nell’infonder loro un po’ della nostra energia. Ecco perché, per noi, è così faticoso.

È come quando decidi di lanciarti in una nuova sfida: l’eccitazione ti sostiene, nonostante l’apprensione.

Il motivo che ti ha spinto a scegliere ti sostiene.

Più difficile, invece, quando il cambiamento viene imposto. Per i bambini, quasi qualunque cambiamento è imposto; siamo noi, nella maggior parte dei casi, a scegliere per loro, ed è normale che sia così.

aiutare-bambini-cambiamenti-inizioIn qualche modo dobbiamo essere grado di trasferire ai nostri bambini quell’energia che a noi viene dalle ragioni che hanno motivato la nostra scelta, per accompagnarli attraverso le diverse fasi del cambiamento.

Le fasi della nostra reazione al cambiamento

La prima volta che ho sentito parlare della “curva del cambiamento” stavo seguendo un corso di formazione, e stavamo per trasferirci in Germania.

Sembrava un concetto misterioso, ma in realtà altro non è che la teorizzazione di quegli alti e bassi cui tutti andiamo incontro quando qualcosa di significativo nella nostra vita cambia.

La teoria è stata elaborata dalla psichiatra Elisabeth Kübler Ross in seguito al suo lavoro con pazienti che avevano subito un lutto o un grosso cambiamento imprevisto.

Si tratta di meccanismi di difesa che mettiamo in atto per superare uno stravolgimento nella nostra vita, e quindi si presta per analizzare anche le reazioni di fronte al cambiamento in qualsiasi altra situazione – Poiché qualsiasi cambiamento implica, in piccolo o in grande, rinunciare a qualcosa e quindi elaborare una sorta di lutto.

Le fasi alle quali si va incontro rappresentano le emozioni tipiche che ci attraversano, e che possono durare più o meno a lungo a seconda del nostro carattere e del cambiamento che affrontiamo:

  1. Sorpresa
  2. Rifiuto
  3. Rabbia
  4. Depressione
  5. Apertura a nuove esperienze
  6. Accettazione

Conoscere il cambiamento per affrontarlo

Ho trovato interessante osservare le mie proprie reazioni durante entrambi i nostri traslochi, e notare come in effetti io abbia attraversato, con durata e modalità diverse, tutte le fasi. Per esempio, una volta rientrata nella mia vecchia casa, nonostante conoscessi bene l’ambiente, ho comunque avuto dei momenti di stizza per delle piccole cose che mi mancavano.

Come non trovare il tipo di cereali cui mi ero abituata in Germania. E dei momenti di tristezza.

Conoscere la teoria non ha cambiato le mie sensazioni, ma mi ha permesso di esserne consapevole e dar loro un senso – solo quando riusciamo ad attraversare e uscire dalle fasi “negative” possiamo integrare il cambiamento come qualcosa di positivo.. E aiutare i bambini a fare lo stesso.

Si dice che i bambini si abituino molto più in fretta, e in parte trovo che sia vero: crescono e cambiano così rapidamente, e sono così ancorati al loro presente.

Passano comunque anche loro attraverso queste fasi e hanno bisogno più di noi di punti di riferimento (le famose routine) proprio per la loro maggior difficoltà di astrazione e di proiettarsi nel futuro.

Come fare per guidare i nostri bambini attraverso i cambiamenti?

Subito dopo il nostro trasferimento, mio figlio ha avuto un periodo in cui era profondamente arrabbiato con noi genitori.

È stato difficile anche per noi da affrontare, perché naturalmente le sue esplosioni di rabbia erano slegate dal contesto.

Non si arrabbiava cioè per dirmi che non gli piaceva la nuova scuola, ad esempio; ma perché gli imponevo di lavarsi le mani.

Riconoscere le sue emozioni e allo stesso tempo porre dei limiti alle sue reazioni incontrollate è stata una bella sfida!

Ecco le lezioni che ne ho tratto e che spero mi aiuteranno adesso che mia figlia maggiore inizia una nuova scuola.

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Capire e accogliere le emozioni dei bambini non è cosa facile.. Foto di Pan Xiaozhen su Unsplash

#1. Bambini e cambiamenti: Accogliere i loro sentimenti

Emozioni e sentimenti sono impulsi inevitabili, naturali e vitali. È l’azione che scegliamo in reazione alla loro manifestazione che può essere catalogata come “buona” o “cattiva”.

Questo è il mantra che ripeto ai miei bimbi durante le loro “crisi”.

Per i bambini è importante che li guidiamo a riconoscere queste emozioni, perché loro sentono solo una grossa tensione interna che non sanno reprimere o controllare. In questi mesi, mia figlia ha alternato tutte le possibili emozioni:

  • eccitazione e curiosità, anche orgoglio per il fatto di esser diventata una bambina grande che va a scuola e avrà i compiti

  • rabbia, per il fatto di dover accettare anche delle cose che non le piacciono – ad esempio, il fatto che non sarà più insieme a suo fratello

  • paura, di fronte a un nuovo ambiente che ancora non conosce

  • tristezza, di dover lasciare il suo vecchio piccolo mondo in cui aveva trovato il suo posto.

“Hai paura, lo capisco, sarà tutto nuovo. Anche io avevo paura quando ho cominciato la scuola. Ma ricordi quando siamo tornati qui e hai cambiato scuola? Anche allora era tutto nuovo, eppure in pochi giorni ti sei trovata bene. Come ti eri sentita allora?”

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#2. Bambini e cambiamenti: Spiegare cosa succede, ma non troppo

Ricordo con stupore alcune amiche che mi dicevano che non volevano sapere nulla in anticipo del parto, perché metteva loro molta ansia; mentre io avevo voluto sapere il più possibile per sapere cosa aspettarmi, e non arrivare impreparata.

Ognuno di noi ha un approccio diverso rispetto al futuro, che oscilla tra la curiosità e la paura; tra il bisogno di controllo e quello di vivere “ogni giorno la sua pena”.

Coi bambini è un po’ lo stesso. Quando stavamo per traslocare dalla Germania, avevo spiegato talmente nei dettagli cosa avrebbero dovuto aspettarsi i miei figli dalla nuova scuola in Francia, che nonostante i miei toni volutamente entusiasti, li avevo terrorizzati.

I bambini, soprattutto prima dei 7-8 anni, fanno fatica a proiettarsi nel futuro – per non dire che proprio non sanno cosa sia.

Dar loro un quadro di riferimento, una sequenza di eventi perché sappiano cosa aspettarsi li aiuta a non perdersi; esagerare con dettagli che non riescono ad immaginarsi non fa che alimentare le loro paure. Meglio lasciar perdere.

#3. Bambini e cambiamenti: Mantenere il più possibile la routine

Quando tutto cambia, sottolineare quello che resta invariato aiuterà i bambini a sentirsi sicuri e in controllo della situazione.

Può essere un rituale familiare che avete instaurato, le abitudini di mattina e sera che avete costruito insieme. Pensa a metterci un po’ di più l’accento per qualche tempo.

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#4. Bambini e cambiamenti: Ricominciare e ripetere finché necessario

Non faremo mai tutto giusto come genitori, e anche se lo sappiamo, renderci conto di aver sbagliato coi nostri figli può far molto male.

Non c’è una ricetta miracolosa né una bacchetta magica; ma la costruzione di una relazione tra esseri umani imperfetti ma che si vogliono bene.

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Autorizzarci a sbagliare ci permette di accettare il rischio e andare avant con coraggioi..
Foto di Jessica Podraza su Unsplash

Penso che più di ogni altra cosa, i bambini hanno bisogno della nostra presenza affettuosa, della nostra sicurezza in un mondo in cui ancora non sanno muoversi da soli.

Non c’è altra risposta giusta se non il fatto di essere sempre là per loro, con le modalità che sono proprie a ciascuno di noi.

E questo è, credo, il modo migliore per guidare i nostri bambini attraverso i cambiamenti che si troveranno, inevitabilmente, ad affrontare.

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Fonti, riferimenti, approfondimenti

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