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Le attività da fare coi bambini per stare bene insieme quando hai poco tempo. Istruzioni per l’uso!

Corri sempre, ti stressi. Ti piacerebbe fare molto di più con i tuoi figli; attività divertenti per far imparar loro cose nuove. Ma ci vuole tempo per organizzare, e molte energie. Il poco tempo che hai per le attività coi bambini ti pesa.. E se per trovarlo, il tempo, un nuovo punto di vista potesse aiutare?

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Lasciarsi ispirare senza farsi stressare… Foto di Nicola Fioravanti su Unsplash

Un’intervista con Méline DUTRIEVOZ-BOYER, direttrice d’asilo, educatrice, formatrice, consulente per genitori e mamma di 3 bimbi

La frustrazione di quando vuoi fare troppo.

A volte i miei bambini tornano a casa con i loro piccoli progetti scolastici. Sembra che in poco tempo, i bambini riescano a fare delle attività così carine, e ne sono così orgogliosi!

Mi piaceva tanto fare questo tipo di attività quando ero bambina io, ma ora chi ha il tempo?

Ecco, è quando parto con questi pensieri che sento inevitabilmente arrivare l’ondata inutile di frustrazione.

Come mai non riesco a trovarlo, il tempo, anche se poco, per fare queste benedette attività con i bambini?

Internet poi è terribile. Pletore di articoli del tipo: “Come creare da zero la cameretta dei bambini con materiali di recupero in 5 semplici step. Per le più belle attività creative e artistiche con i bambini, in poco tempo e senza una grande organizzazione!”

Sogno, e poi vado a prendere tutto l’occorrente.

Ma non so come mai, a casa nostra non funziona.

In primo luogo, perché non ho mai quello che serve per l’attività in questione, ed ecco che devo organizzarmi per andare a cercarle in almeno 3 negozi diversi.

E poi, quando finalmente arriviamo a ritagliarci una mezz’ora tutta per noi, i miei figli non ne vogliono sapere di seguire le mie istruzioni e fare la bella casa di cartone della foto..

Giù discussioni, loro se ne vanno a fare altro, la pittura si rovescia per terra e passo il resto del tempo a pulire. Scoramento totale.

Succede anche a te?

Una nuova visione delle attività con i bambini. Anche se in poco tempo.

È a pochi mesi da queste riflessioni ricorrenti che incontro Méline DUTRIEVOZ- BOYER.

Méline è la direttrice di un asilo di Grenoble, formatrice e consulente per genitori, e fondatrice del concetto di “pedagogia lenta” (Slow Pédagogie).

Il sorriso caldo, le idee chiare; chiacchierare con lei mi dà una spinta energetica e una visione molto più precisa di ciò che può voler dire una filosofia educativa positiva, aperta e concreta che riunisca lo sviluppo del bambino con la semplicità per il genitore.

“La pedagogia lenta consiste nel permettere al bambino di assaporare le sue scoperte in modo che si integrino in lui come belle esperienze.

Attività coi bambini in poco tempo e l’approccio della pedagogia lenta

Méline, il tuo approccio di “pedagogia slow” mi ricorda un po’ la pedagogia Montessori, dove i genitori e i professionisti della prima infanzia sono incoraggiati a lasciare che il bambino impari, esplori e si sviluppi al proprio ritmo e in autonomia. Ci sono altri elementi di contatto tra le due pedagogie, e quali sono invece le differenze?

La pedagogia Montessori incita a organizzare le attività del bambino sotto forma di atelier o laboratorio, a cui il bambino è libero di partecipare, ma che sono comunque inquadrati, con materiali specifici, un tempo dedicato e così via.

L’approccio che ho chiamato “Lento” è piuttosto una filosofia in cui le attività con i bambini non sono pre-costruite, ma si inseriscono come parte integrante della vita quotidiana.

Si tratta di praticare la vita, insieme.

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Se accettiamo di lasciare che il bambino cresca con noi..

Recuperare il piacere nelle attività con i bambini anche se il tempo è poco

Capita proprio a fagiolo! Io parto dalla constatazione che i genitori spesso hanno poco tempo per gestire tutto; e talvolta covano la frustrazione di non poter dedicare abbastanza tempo di qualità ai propri figli.

Allo stesso tempo, così abituati a correre sempre, a volte non riusciamo a lasciare che il bambino faccia da solo, ad aspettare i suoi tempi, seguire i suoi ritmi; abbiamo la tendenza a voler organizzare tutto. Quali sono i passi che possiamo seguire per integrare questi concetti e riscoprire un tempo da passare piacevolmente con i bambini?

Penso che prima di poter parlare di “passi da seguire”, per comprendere e integrare questo approccio dobbiamo pensare al modo in cui guardiamo sia alla definizione di sviluppo del bambino, sia al nostro ruolo di educatori; dobbiamo cioè:

  1. Cambiare la nostra prospettiva su ciò che è momento “speciale”

  2. Accettare che la nostra visione del gioco sia diversa da quella del bambino

  3. Prendere in considerazione le inclinazioni e gli interessi naturali del bambino in base all’età.

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Fase #1: Allora come cambiare la nostra visione su ciò che è speciale, Méline?

Chiedendoci : “Qual è il miglior ricordo che hai della tua infanzia?”

Capita raramente che qualcuno risponda parlando di giocattoli ricevuti o di qualcosa di eclatante.

Il più delle volte si tratta di bei momenti trascorsi insieme, in famiglia: la pasta fatta in casa al pranzo di domenica con la mamma, storie lette e rilette in un angolino insieme ai nonni, o di quella volta che il papà ha insegnato ad andare in bicicletta.

Siamo noi genitori che, da adulti, perdiamo la connessione con questi ricordi e ci creiamo invece delle aspettative enormi su cosa fare insieme.. Forse per compensare il poco tempo che abbiamo per le attività “normali” coi bambini.

Ai nostri occhi, perché un’attività sia piacevole, deve anche essere speciale, straordinaria. E produrre, nel caso delle attività artistiche o creative, un oggetto esteticamente perfetto.

Solo che per un bambino sono straordinari, ad esempio:

  • trasformare lenzuola e tavolo della cucina in una capanna mentre fuori piove;

  • raccogliere sassi, pezzi di corteccia, bastoncini e foglie durante una passeggiata al parco, per trasformare il contenitore di plastica nascosto sotto il letto in una foresta magica;

  • O fare una battaglia di solletico sul divano. Con i genitori.

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Anche ciottoli e conchiglie possono diventare un gioco che fa scoprire il mondo

 

Ecco perché la pedagogia lenta è un approccio, non un metodo.

È soprattutto un modo di vedere le cose; e per poterlo applicare, il genitore sceglie di cambiare le lenti attraverso cui guarda il mondo, e trovare il lato divertente, interessante e speciale anche nelle attività e negli oggetti più normali della sua vita quotidiana.

Fase #2: Come fare per accettare che la nostra visione del gioco sia diversa?

Quando tuo figlio ti chiede attenzione, non ti è mai capitato di dire:

“Aspetta che finisco di fare.. (la cena, i piatti, ecc.) e poi vengo a giocare con te”?

Nella nostra concezione del mondo, e nella nostra cultura più in generale, il gioco è un’attività inferiore, meno importante delle attività reali dell’adulto, per non dire una perdita di tempo.

Quando guardiamo un bambino che gioca, non sempre vediamo che sta affinando le sue capacità motorie, sviluppando nuovi pensieri, costruendo le strutture verbali e la visione del suo mondo interiore.

Nel suo cervello, è un’esplosione di connessioni, eppure vediamo solo “un gioco da bambini”.

Abbiamo anche tendenza ad equiparare il “gioco” con il “giocattolo”.

Ma per il bambino, giocare è semplicemente imparare e praticare la vita.

Non hai mai visto un bimbo tutto felice di passare lo straccio, o di mescolare uovo e farina?

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Quando le cose sono sistemate in modo ordinato e organizzato, c’è più spazio all’immaginazione.

Non è un dovere o un lavoro, ma un modo per sentire l’appartenenza alla sua famiglia attraverso l’imitazione, per capire il suo mondo; e lo fa per puro piacere: gioca, vive.

Naturalmente, questo modo di “giocare” è, da un lato, molto più semplice perché è integrato nella nostra vita quotidiana, inscritto tra le cose che già facciamo.

.. e come includerla nella nostra routine?

D’altra parte, implica che il genitore accetti di includere il bambino nelle sue attività adulte, prendendo il rischio che ci vorrà molto più tempo e attenzione da parte sua.

Questo richiede un altro sguardo alla nozione di tempo: si tratta di investire molto più tempo oggi, in modo da guadagnarne domani; quando i nostri bambini, praticando la vita con noi ogni giorno, avranno imparato a fare molte cose, da soli.

Mio figlio che ha 4 anni, ad esempio, ha sempre seguito suo papà durante i lavoretti di bricolage. Certo, c’è voluta molta pazienza perché bisognava adattare gli strumenti e le cose che poteva fare senza farsi male, ma adesso se gli chiedo di svitare una vite col cacciavite ne è capace. E mi può aiutare concretamente in casa.

Mi viene spesso in mente l’esempio dell’imparare a mettere le scarpe, perché siamo sempre di corsa la mattina e la tentazione di farlo noi al posto loro è forte.

Ma alla lunga, se continuiamo a fare noi, ci ritroviamo con bambini di 6, 7 anni che non sono ancora capaci di mettersi le scarpe da soli.. Un investimento di tempo all’inizio, nella fase in cui i bimbi hanno sete di indipendenza e far da soli, ci fa “guadagnare” tempo più tardi.

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Le pulizie sono un bel gioco agli occhi dei bambini!

Fase #3: Cosa vuol dire prendere in considerazione le naturali inclinazioni dei bambini?

Se i bambini di 4, 5 anni e oltre si lanciano molto volentieri in giochi di ruolo, dove “fanno finta di..”, ai più piccoli piace essere nella realtà di ciò che li circonda.

Vogliono aiutare, contribuire e fare come facciamo noi, in modo molto naturale.

Perché allontanarlo invece di approfittarne? Una volta che poniamo le condizioni per cui il bambino sia in sicurezza, possiamo costruire l’attività da fare insieme semplicemente facendogli fare la stessa cosa che facciamo noi, adattandola alla sua fase di sviluppo.

Un bambino di 18 mesi può benissimo versare farina, pasta o semola da una ciotola all’altra, mentre a 3 anni può tagliare una zucchina o sbucciare una carota con gli strumenti adatti.

Per non parlare dell’aspirapolvere e della scopa, che sono generalmente molto popolari tra i bambini dai 2 ai 4 anni.

Lasciate che si entusiasmino, senza distorcere quella visione con l’immagine che ne abbiamo noi adulti.

E se tuo figlio fosse più grande e tu stessi scoprendo questo approccio solo ora?

Parte da quello che gli piace fare. Cerca la sua collaborazione là dove si trovano i suoi interessi. In seguito, riuscirà a trasporre queste abilità collaborative in qualcos’altro.

Ad esempio, se il tuo bambino ha 5-6 anni e non vuole più aiutarti con le pulizie di casa, ma sta imparando a scrivere e gli piace moltissimo. Puoi chiedere il suo aiuto per fare la lista della spesa, preparare le etichette della dispensa o dell’armadio, scrivere i biglietti di auguri, e così via.

Una volta capito che aiutare i suoi genitori gli piace, sarà più facile chiedere la sua cooperazione su altre cose.

Attività con bambini di età diverse

Quindi, come facciamo quando abbiamo figli di età molto diverse? In che modo questo approccio pedagogico ci permette di trascorrere del tempo di qualità con 2 (o 3 o più) figli allo stesso tempo?

Faccio ancora una volta una riflessione a monte.

Quando adottiamo questo approccio, che mira a sviluppare l’apprendimento del bambino attraverso il gioco, nella nostra vita quotidiana, vedremo che qualsiasi oggetto di uso comune può diventare un giocattolo:

  • i rotoli di cartone possono diventare piste per le macchinine,

  • tubi idraulici assumono un sacco di nuove forme,

  • per non parlare di tappi e bottiglie.

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Materiali al posto dei giocattoli. ma belli ordinati

Mentre quando si investe in giocattoli “tradizionali” che hanno un solo uso, ci si limita a una fascia di età abbastanza specifica, quando invece qualsiasi materiale diventa un giocattolo, ci si apre a un’evoluzione del suo uso.

Il bambino di 6 anni userà il cartone in un modo molto diverso da un bambino di 2 o 3 anni, eppure è sempre lo stesso oggetto.

Quasi qualsiasi attività può essere fatta insieme, ognuna secondo le proprie possibilità, dando solo delle sfumature diverse;

Inoltre, in questo modo, anche i litigi tra fratelli riguardo al possesso di un giocattolo sono limitati.

Naturalmente, non sto dicendo di vietare qualsiasi forma di giocattolo classico; ma di scegliere in base al numero di usi possibili: cubi di legno, figurine, biglie.. possono essere usati ogni volta in un modo diverso, e a seconda della fantasia del bambino.

Un pupazzo che salta fuori dal cubo, invece non farà altro che saltare fuori dal cubo.

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Attività con i bambini: con o senza giocattoli?

Infine, una domanda volutamente provocatoria: perché preferire questo approccio per il tempo trascorso insieme rispetto ai giocattoli “classici” prefabbricati?

Penso che non ci sia una soluzione giusta o una sbagliata, ma che stia a ogni genitore scoprire la differenza!

Dipende dal punto di partenza della riflessione.

Il genitore soddisfatto del tempo trascorso col figlio, non ha bisogno di rimetterlo in discussione.

Ma se sentiamo questa frustrazione che ci spinge a cercare soluzioni diverse, è là che questo approccio può risultare pertinente.

Spesso, questo tipo di giochi semplici, questo modo di condividere la vita quotidiana con i nostri figli ci ricorda la nostra infanzia, e i momenti di piacere di cui abbiamo conservato la memoria.

Se ti senti frustrato per il poco tempo trascorso coi bambini, e soprattutto il modo in cui lo trascorri, ho un consiglio: segui il tuo istinto, le tue sensazioni di piacere, i tuoi ricordi più belli.

Lascia stare quello che vedi sulle riviste o sulle pagine dei social.

Si tratta di cambiare la nostra visione su ciò che è ordinario e quotidiano, con solo un pizzico di semplicità.

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Foto di su Unsplash

Risorse utili

Cosa serve per provare ad adottare questa filosofia anche a casa? Vuoi andare oltre con questo approccio? Ecco alcune risorse che possono essere utili!

L’elenco dei materiali consigliati da conservare a casa

Attenzione: per evitare che tuo figlio sparga una marea di oggetti dappertutto, limita le quantità che metti a sua disposizione. Porta sempre con te una scatola o un barattolo: terrà il tuo bambino occupato durante la passeggiata e a casa!

  • Cartoni
  • Rotoli di cartone
  • Bottiglie di tutti i tipi
  • Cubi di legno
  • Pupazzetti (ad es. di animali o personaggi)
  • Tappi
  • Spago
  • Tubi di gomma (tipo quelli da idraulico)
  • Tutto ciò che suscita la curiosità del vostro bambino durante le vostre passeggiate!

Siti web da visitare

Libri

Un paio di libri per riutilizzare il materiale che abbiamo in casa insieme ai bambini (link affiliati):

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