“Non puoi permetterti di sbagliare”; “se non ti impegni, non riuscirai mai a fare nulla” e anche “continui a perdere tempo!” Cos’hanno in comune queste frasi? E cosa c’entrano col cortisolo alto? A volte conviviamo tanto a lungo sia con questi messaggi registrati, che con lo stress cronico, che non li vediamo più. Non li colleghiamo a quando ci dimentichiamo per l’ennesima volta le chiavi dentro la porta di casa; a quando ci viene da piangere perché abbiamo perso l’autobus; oppure a quando restiamo senza fiato dopo l’ennesimo NO! del nostro bimbo di 3 anni. Possibile trovare in noi le risorse necessarie a star meglio? Luce su uno dei protagonisti di oggi, il cortisolo alto, e su uno dei modi in cui lo coltiviamo segretamente..
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Cortisolo alto, io? Giammai
Qualche anno fa mi sono trovata in un vortice. Uno di quei periodi in cui tutto va veloce, e ti sembra di aver tutto sotto controllo. Anzi, sei euforico: guarda come riesci a gestire bene la sfida, il cambiamento? Un supereroe! (ah no, quello è mio figlio scusa).
Mio marito aveva iniziato una nuova missione di lavoro all’estero, e io ero da sola con due bimbi piccoli, lavorando a tempo pieno. Al lavoro stavamo lanciando un nuovo progetto, in cui volevo dare il meglio – perché iniziavo a sentirmi stretta nel ruolo marginale che avevo.
Non volevo far vedere la fatica, né cedere. Quindi, ho continuato a fare sport, a organizzare uscite nel weekend, vedere amici.. senza accorgermi che mi stavo trascurando. Che non dormivo abbastanza. Non mi riposavo, mangiavo poco. La corsa era tale, che non facevo nemmeno in tempo ad accorgermi dei segnali.
Poi, una mia collega smise improvvisamente di venire in ufficio. Burn-out. Esaminammo il suo caso. Cos’era successo? E ancora non riuscivo a collegare i suoi sintomi ai miei. Mi ammalavo spesso, mal di gola che mi lasciavano senza voce ma abbastanza in forze per venire a lavorare. Avevo il groppo in gola. Perdevo la pazienza così facilmente, ero suscettibile. Come se nulla mi facesse più ridere.
Dovevo scrivermi gli impegni, o rischiavo di dimenticarmi tutto dopo pochi minuti. Io, che ho una memoria di ferro e registro l’agenda in testa.
Ora, a distanza di tempo, sembra tutto così ovvio!
Effetti del cortisolo alto nel nostro cervello
Stress eccessivo. Come mai? Che stava succedendo?
Abbiamo visto cosa succede al nostro corpo quando un evento ci scompensa gli equilibri. Ma cosa succede nella nostra testa quando il livello di cortisolo resta alto (stress cronico)?
I recettori del cortisolo si “guastano”: rendono l’ippocampo (parte del cervello legata alla formazione della memoria) meno sensibile; e quindi meno capace di dare all’ipotalamo il segnale di fermare la produzione di cortisolo.
Dopo un po’, l’ippocampo inizia a funzionar male – e poiché è proprio l’ippocampo il centro della memoria e dell’apprendimento, ecco che ci scordiamo le cose.
Nel frattempo, anche l’amigdala viene sovreccitata da questo eccesso di produzione, e registra un costante stato di allerta.
Soltanto la corteccia prefrontale potrebbe controllarla, ma quando la situazione dura da molto tempo, molti dei neurotrasmettitori non reggono; è a questo punto che alcune cellule potrebbero iniziare a morire.
Insomma, un circolo vizioso piuttosto nefasto.
Sai quando sei così stanco che tutto e tutti ti irritano e ti danno fastidio? Quando arrivi al punto che cerchi solo l’isolamento perché hai l’impressione di non riuscire a gestire il contatto con le altre persone?
Ecco come un periodo eccessivo di stress e cortisolo alto si traduce “in pensieri” dentro la nostra testa.
Genitore, perché preoccuparti dello stress
Non è affascinante come tutte queste reazioni chimiche si traducano e si originino a partire dai nostri pensieri?
Perché non ti dimenticare : quanto ci stressiamo dipende esclusivamente dalla nostra percezione di un evento. Quanto è facile controllare i nostri pensieri e le nostre interpretazioni?
Un bell’esercizio.. e vorrei sottolineare qui, ancora una volta, perché io insista con questo argomento. A cosa serve, genitore, saperne di più sullo stress ed esercitarci a controllarlo?
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Anche i bambini si stressano. Per ragioni diverse dalle nostre, naturalmente.. ma le nostre reazioni influenzano molto come si forma il cervello dei nostri figli e quanto resilienti saranno da adulti (cioè quanto saranno capaci di adattarsi ai diversi eventi che scombussoleranno i loro equilibri).
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Genitori stressati = bambini stressati. Sai quanto possa essere dura, a volte, mantenere la calma e cercare di risolvere con empatia e tranquillità le crisi di tuo figlio. Che sia la fase dei no a 18 mesi, una reazione all’inizio della scuola elementare o il confronto adolescenziale, la relazione coi figli ci richiede energie, attenzione e presenza. Difficile già quando siamo rilassati in riva al mare, figuriamoci se da mesi il cortisolo alto ci sta saccheggiando le cellule cerebrali.
Con o senza figli, a tutti fa piacere avere una mente efficiente ma non sovraccarica, e la sensazione di “cavalcare l’onda” con piena padronanza, giusto?
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Se il conflitto è per te una fonte di stress, approfitta di questo poster!
Cosa possiamo fare noi per tenere a bada stress, cortisolo alto, e pensieri negativi
Possiamo fare poco o nulla per cambiare i fattori esterni. Se dobbiamo attraversare il centro di Milano o Roma per andare a lavorare tutti i giorni, difficilmente possiamo sperare di risolvere i problemi del traffico e arrivare in 10 minuti di auto alla nostra scrivania. Senza parlare di eventi più gravi come la malattia di una persona cara.
Possiamo, però, prenderci cura di tutto il resto, di quei fattori interni a noi e legati alla nostra percezione delle cose.
Le frasi che condizionano il nostro stress
Tutti noi abbiamo delle convinzioni inconsce (o messaggi registrati) che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia. Puoi leggere un intero articolo sulle convinzioni limitanti, concetto preso dall’analisi transazionale in psicologia.
Vediamo come trasformare alcune di queste frasi che ti ripeti senza rendertene conto può aiutarti a eliminare il cortisolo alto.
#1: “Sbrigati”!
Il numero di volte che ripeti questa frase ai tuoi figli è direttamente proporzionale a quanto l’efficienza sia importante per te.
Il problema con questa frase?
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Misuri il tuo valore attraverso il numero di azioni che riesci a compiere. Valgo, sono importante, solo se riesco a fare tutto nel tempo disponibile.
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non lasci spazio all’errore, alla riflessione, all’apprendimento.
Con i bambini succede spessissimo che facciamo noi al posto loro “per far prima”; ma questo impedisce di far fare loro pratica.
Come mai pensi questa frase?
Il messaggio implicito è “Devi poter fare TUTTO nel tempo che hai disposizione”
Questo dice al bambino desideroso di compiacere che “devo sbrigarmi per essere bravo.”
Crescendo, questo pensiero si traduce nella convinzione :”Non ce la faccio se non mi sbrigo”, convinzione che spesso riversiamo sugli altri sotto forma di giudizi. Il classico “Sei troppo lento!”
Hai il diritto di prenderti del tempo : per fare quello che scegli di fare; e anche per non fare nulla. Il tuo valore non dipende né da quante cose fai, né dal tempo che impieghi.
#2: “Impegnati”
Questa frase dall’apparente innocenza si può rivelare una fonte inesauribile di cortisolo alto.
Perché?
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Misuri il tuo valore attraverso la fatica che fai. Valgo, sono importante, solo se faccio fatica, se soffro.
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Sminuisci i risultati ottenuti in attività che ti danno piacere, quando fai qualcosa per passione e con poco sforzo.
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La sofferenza diventa inevitabile per arrivare al successo
Con i bambini vediamo ripercussioni di questa frase tutti i giorni, con i compiti per esempio. Si ha un po’ l’impressione che imparare divertendosi non sia davvero studiare; che per imparare bisogna sudare e passare lunghe ore seduti sui libri. (Sempre più ricerche dimostrano tra l’altro il contrario..)
Come mai pensi questa frase?
Il messaggio implicito è “Chi si impegna fino in fondo vince sempre”
E quindi cresciamo pensando che “devo fare fatica per essere bravo.”
Internamente, ci ripetiamo quindi “Puoi fare meglio” (che per carità, può anche esser vero in certi casi) e arriviamo a giudicare gli altri sulla base della quantità del loro lavoro.
Puoi farcela, e facilmente. Il tuo valore non si misura dagli sforzi che fai.
#3: “Pensa agli altri”
Questa frase dall’apparente innocenza si può rivelare una fonte inesauribile di cortisolo alto.
Perché?
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Misuri il tuo valore attraverso i tuoi sacrifici.
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Valgo solo se mi sacrifico e metto i miei bisogni dopo quelli altrui
Da genitori, questo pensiero è pericolosissimo. Tendiamo a cercare di evitare ogni sofferenza e disappunto ai nostri bambini, cerchiamo di venire incontro a ogni loro esigenza dimenticando le nostre..
Ma questo non insegna ai bambini a fare da sé, e a sperimentare successi e fallimenti che fanno crescere.
Non solo. Siamo cresciuti credendo che chi si occupa di sé, è un egoista. C’è una differenza sottile però, tra prendersi cura di sé per poter essere in grado di occuparsi degli altri, e il dimenticare completamente il nostro prossimo.
Se non sappiamo prenderci cura di noi, alla lunga difficilmente avremo le energie per poterci prender cura di chi ci sta vicino, figli compresi.
Il messaggio implicito è “Se non mi sacrifico sono una cattiva persona, un egoista”
Perché il rischio, anche nelle relazioni con gli altri, è di giudicarli su questa base:
“Devi farmi contento e fare quello che ti chiedo/ che mi aspetto, se mi vuoi veramente bene.”
Hai il diritto di occuparti anche di te, di farti piacere, di volerti bene.
#4: “Sii forte”
Questa sezione e la prossima riguardano soprattutto gli uomini, che spesso crescono sentendosi addosso la pressione perché “siano forti”.
Più difficile, soprattutto in certi contesti, mostrare sentimenti e debolezze
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Mostrare la propria vulnerabilità è visto come un problema.
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Valgo solo se sono tutto d’un pezzo. Ogni manifestazione emotiva è da bandire.
Diventa la gara del più forte, dell’uomo tutto d’un pezzo che deve sempre controllarsi.
Tenere sempre dentro i propri sentimenti è senza dubbio fattore di stress. È come essere una pentola a pressione pronta a scoppiare..
Il rischio è giudicare gli altri, e i nostri figli in primis, quando si prendono la briga di mostrare le loro emozioni e fragilità.
“Smetti di piangere! Devi controllarti, sei troppo emotivo!”
Hai il diritto di essere te stesso anche mostrando la tua vulnerabilità, le tue emozioni e i tuoi sentimenti.
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[optin-monster-shortcode id="sai7bab1ena3mym458x5"]#5: “Sii perfetto, irreprensibile”
La ciliegina sulla torta!
Vedi anche tu il nesso tra il perfezionismo e lo stress “auto-prodotto”? Il perfezionismo si può insinuare in così tanti ambiti della nostra vita :
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sul lavoro, certo;
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in come ci vestiamo;
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in come teniamo la casa;
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nelle aspettative che mettiamo sulle spalle dei nostri figli.
Le caratteristiche di questo pensiero?
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Misuri il tuo valore attraverso il controllo che hai sulla tua vita.
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Gli errori sono una debolezza
Ed eccoci a fare al posto dei nostri figli, per fare tutto perfettamente come vogliamo noi.
Eccoci a prenderci carico anche di responsabilità non nostre, per fare come diciamo.
Infine, eccoci a “premiare” il risultato anziché l’iniziativa. “Devo essere perfetto per dimostrare il mio valore”
“Ti lasci troppo andare!” giudichiamo chi non si attiene ai nostri standard di perfezione.
Hai il diritto all’errore, a provare e sbagliare.
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Tenere a bada lo stress : la nostra parte di responsabilità
Se riconosci i sintomi dello stress cronico.. Fermati.
Il primo passo è accettare che abbiamo una parte di responsabilità, grande o piccola che sia, nel mettere dei limiti. Nel controllare la nostra percezione.
Identificare quelle convinzioni inconsce che ci fanno a volte agire contro il nostro benessere è il primo passo per .. limitare i picchi di cortisolo senza ricorrere a farmaci o soluzioni drastiche!
Non possiamo controllare tutto, certo. Ma a volte, sono le piccole cose a fare la differenza.
La serie dedicata allo stress
Questo era il secondo episodio della serie dedicata allo stress! Fammi sapere se la lettura ti è stata utile, e condividi !
Risorse, fonti e approfondimenti
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Come per l’articolo precedente, ti consiglio questo libro da cui ho tratto ispirazione : “50 esercizi per gestire lo stress”.
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“Perché si devono amare i bambini” è un libro utilissimo per tutti i genitori. È un po’ tecnico, ma illustra molto bene l’interazione tra le nostre reazioni e il cervello dei nostri bimbi