“Certo che se lo fai ancora dormire con te!” “Ma come, non lo allatti?” “Alla sua età, lo allatti ancora?” “Ai miei tempi si dava un bello scappellotto e vedevi come rigava dritto! Adesso sono tutti viziati” Non c’è scelta che un genitore si trovi ad affrontare che non sia sottoposta a critiche e giudizi altrui. Dall’allattamento all’iscrizione a scuola, passando per il ciuccio e la data del rientro al lavoro della mamma. Semplici commenti detti a fin di bene? Forse, negli intenti. Tutti ci passiamo, come un vaccino obbligatorio, da carnefice a vittima; e molti, dopo averlo subìto, decidono di astenersene in futuro… Perché le critiche ai genitori possono far male più di quanto si pensi.
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Semplici consigli o critiche ai genitori?
Decidiamo di andare al mare insieme ad amici. Un’altra famiglia con due figli della stessa età dei nostri, cosa c’è di meglio per stressare divertire un genitore?
È giugno, la spiaggia è grande, troviamo facilmente posto nonostante sia un sabato pomeriggio. Siamo solo pericolosamente troppo vicini ad altri bagnanti senza figli.
In un attimo, la situazione ci sfugge : noi adulti siamo impegnati a sistemare asciugamani, mettere creme, gonfiare braccioli; l’entusiasmo dei bambini corre subito verso il mare.
“Attento a non passare addosso agli altri!” scivola via mentre 4 bambini tra i 3 e i 6 anni non resistono al richiamo.
Dopo credo solo 5 minuti, mio figlio viene a recuperare una paletta per la sua costruzione di sabbia, e correndo passa troppo vicino alla signora a fianco a noi, gettando un po’ di sabbia sul suo asciugamano. Orrore!
Lo richiamo, e nel frattempo vado a scusarmi con la signora e a toglierle la sabbia.
Le mie scuse non suonano gradite visto che ottengo come risposta
“È la terza volta!”
Mi interrompo interdetta, china per pulirle l’asciugamano.
“Bisogna insegnarlo ai bambini! Basta che glielo spieghi!”
Forse un tempo me ne sarei andata borbottando. Ma lì è stato più forte di me, lo ammetto.
“Grazie per insegnarmi come fare la madre ai miei figli” le rispondo mentre mi rialzo (contenendo una voglia improvvisa di costruire un castello di sabbia proprio sul suo asciugamano blu).
“Non c’è di che, quando vuole!” mi risponde ancora lei.
Critiche ai genitori e vergogna tra mamme
Avrei voluto sapere:
“I suoi figli, immagino, non avranno mai gettato neanche un granello di sabbia. Saranno sempre rimasti seduti e composti fin da piccoli. E lei, immagino, è una mamma perfetta, una che le azzecca tutte alla prima e siccome non ha mai sbagliato, può dare lezioni a tutti noi senza empatia, perché lei non sa cosa vuol dire sentirsi criticati.”
Ma non gliel’ho detto. Ho fatto le mie ricerche, dopo.
Negli Stati Uniti questo “fenomeno” è chiamato “Mom-Shaming”, cioè far vergognare o umiliare le mamme – perché non siamo ancora completamente a parità di genere in materia.
L’università del Michigan ha pubblicato una ricerca che ha coinvolto circa 475 mamme con figli tra 0 e 5 anni – quindi non parliamo di un campione statisticamente rilevante a livello mondiale.
Cionondimeno, una buona maggioranza dei genitori (61%) ha dichiarato aver ricevuto critiche negative.
Perché questi dati dovrebbero preoccuparci?
Nella maggior parte dei casi, le critiche non provenivano da estranei, come nel mio esempio, ma da parenti stretti (i nonni soprattutto) e amici.
Cioè le persone cui diamo potenzialmente più fiducia e che vediamo più spesso.
Il 42% dei rispondenti ha dichiarato sentirsi insicuro in seguito alle critiche ricevute, e di finire con l’evitare le persone da cui queste critiche provenivano.
Mettiamoci allora nei panni di un genitore alle prime armi (e lo siamo un po’ tutti: i bambini cambiano talmente in fretta che non facciamo in tempo a capire come gestire una problematica, che passano alla fase successiva!).
Ma soprattutto all’inizio, quando c’è lo sconvolgimento, gli ormoni, la mancanza di sonno.
Quando non sai perché il seno ti fa male, l’infermiera ti chiede se hai avuto la montata lattea e tu non sai cosa risponderle; e iniziano a piombarti addosso:
ma lo attacchi ancora? Guarda che non puoi mica tenerlo al seno tutto il tempo! Non hai ancora preso il ciuccio? Nooo! Il ciuccio? Meglio il dito! Ma no se metti il dito poi non glielo togli più!
Il pericolo delle critiche ai genitori.
Veniamo a quando riprendi il lavoro. Quando ti sembra di correre a 3000 all’ora e di non riuscire a fare bene nulla.
Quando ti senti in colpa qualunque cosa tu faccia.
E mentre sei al supermercato alle 18.30, perché ti sei dimenticata di fare la spesa online e non hai niente a parte le lattine di fagioli dell’anno prima, tuo figlio urla in coda al supermercato, perché anche lui è stanco morto.
E lo sai che i decibel disturbano tutti.
Di cosa avresti bisogno in quel momento? (A parte di un drink e una spiaggia lontana, naturalmente)
Di qualcuno che ti sorrida con empatia e comprensione.
NON di sguardi truci e commenti su come non si fa la spesa coi bambini, come non si gestisce così un capriccio, come non sei abbastanza questo e quello.
La fragilità mentale dei genitori in queste circostanze è reale. E un genitore mentalmente fragile non riesce a essere pienamente presente per i suoi bambini. Con effetti più o meno importanti sul lungo periodo.
Sono davvero così gravi le critiche ai genitori?
La mia risposta preferita: Dipende!
Quando le critiche, o i consigli, sono posti in modo tale da farti vergognare diventano pericolose.
Il fatto è che non sempre sappiamo, nel momento in cui parliamo, cosa stia vivendo internamente l’altra persona e come percepirà il nostro commento.
La vergogna è uno dei sentimenti più universali e potenzialmente dannosi. È un campanello d’allarme interno: inadeguatezza, indegnità, disconnessione rispetto al gruppo sociale. Ci porta a sentirci sbagliati.
Quando ci assale regolarmente, può minare seriamente la nostra autostima.
La vergogna è spesso accompagnata da rabbia, ansia, tristezza, depressione, senso di abbandono.. e può alla lunga essere destabilizzante.
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Gli effetti positivi delle critiche ai genitori
Confermo, ci sono anche aspetti positivi in tutto ciò!
Quello che è emerso dalla ricerca è che in seguito alle critiche, molti dei genitori intervistati sono andati a cercare più informazioni esterne.
Per dire: se qualcuno ti risponde che il tuo latte è poco nutriente e annacquato, puoi recitare a memoria le ricerche dell’OMS* sulla composizione del latte materno e i suoi benefici.
*L’OMS raccomanda un allattamento esclusivo fino a 6 mesi e complementare fino ai 2 anni, ndr.
Come per tutto, quando riusciamo a mettere la giusta distanza e a rimettere le cose in proporzione, dalle critiche possiamo imparare molto di noi.
E c’è ancora un altro aspetto positivo: il 56% dei genitori soggetti a critiche ha smesso di criticare gli altri genitori.
Critiche ai genitori o aiuto?
Ci è voluto tempo e tante critiche perché anche io mi rendessi conto di quante volte, inconsciamente o consapevolmente; ad alta voce o col pensiero; io abbia giudicato altri genitori per delle scelte diverse dalle mie.
Perché diverso implica una potenziale minaccia alle mie scelte, quando non me ne sento sicuro.
Allora adesso, prima di intervenire, cerco di chiedermi:
“Perché voglio dire questa cosa, cosa penso di ottenere?”
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Un aiuto concreto fornendo un’esperienza personale che può essere costruttiva; o piuttosto
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Una convalida dei miei metodi e delle mie scelte?
Per i genitori in difficoltà, un sorriso e un “stai facendo del tuo meglio” sono molto più utili di mille critiche.
Se vogliamo aiutare un genitore a crescere meglio i suoi figli, aiutiamolo a sentirsi bene. A sentirsi valorizzato, sostenuto, capito. Il resto, verrà da sé.
Fonti, riferimenti, approfondimenti
Più in basso, trovi invece un elenco di siti e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata.
Quali critiche hai ricevuto che ti sono rimaste più impresse? Che effetto ti hanno fatto?
La biblioteca di riferimento
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Mi piace moltissimo l’autrice e ricercatrice Brené Brown e i suoi lavori sulla vulnerabilità, il coraggio e la vergogna. Trovo particolarmente appropriato proporre quindi “Credevo fosse colpa mia (ma non era vero). Come sconfiggere la cultura della vergogna e riprendersi la propria vita” anche se apparentemente la traduzione italiana non è eccelsa.
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Mi ispirano molto il libro di Giorgia Crozza “Scusate, ma la mamma sono io! Manuale per future e neo mamme che vogliono sopravvivere a una valanga di critiche e consigli non richiesti” e “E se poi prende il vizio? Pregiudizi culturali e bisogni irrinunciabili dei nostri bambini” di Alessandra Bortolotti. Ora li aggiungo alla lista!
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Irriverente, ironica e molto accorata la richiesta di Silvana, alias Una Mamma Green! J’adore 🙂
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Un riassunto esaustivo dei risultati della ricerca dell’Università del Michigan citata sopra
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Gli effetti psicologici del far vergognare le mamme, in inglese.
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Cosa succede nel cervello quando le mamme vengono fatte vergognare
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Uno studio esplora come la vergogna influisce sulle madri, in inglese
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I danni delle critiche ai genitori sui bambini, in inglese
Grazie mille per la citazione! 🙂
È un piacere!