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Il segreto del successo dei tuoi bambini? Inizia con la P

Chiudi gli occhi e prova a immaginarti tuo figlio tra vent’anni. Non c’è bisogno di avere i dettagli; ma che tipo di vita gli auguri, come lo vorresti? Sereno, stabile, indipendente, responsabile.. C’è un modo per sapere se siete sulla buona strada. E già, c’è un filone di ricerca che studia proprio questo: cosa fa sì che alcuni adulti, nonostante eventuali difficoltà, “vengono su bene” e altri no? Esiste un segreto per predire il successo dei nostri bambini nella vita? Così pare. E inizia con la P.

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Foto di Samuel Zeller su Unsplash

Conosci te stesso e avrai capito il segreto del successo dei tuoi bambini

Ci sono quelle volte in cui ti senti così profondamente felice di essere genitore, che siccome soffri un po’ nel non dedicare ai tuoi figli tutto il tempo che vorresti, faresti qualsiasi cosa per i tuoi bambini.

Anche qualcosa di piccolo, come andare al parco, o prendere un gelato.

I miei figli sono bravissimi a percepire inconsciamente questo mio stato di grazia. E a spingere (sempre inconsciamente, sia chiaro) i limiti finché possibile.

Andiamo al parco, dunque. Quando si avvicina l’ora di rientrare, inizio con le avvisaglie :

“Sono le 5:30. Preferite andare via subito o tra dieci minuti?”

Non c’è bisogno che ti riporti la risposta dei bambini, giusto?

Passati i dieci minuti, “è ora di andare!”

I bambini subiscono un improvvisa paralisi muscolare accompagnata da parziale sordità.

Io increspo leggermente le labbra e sento affossarsi la ruga in mezzo alla fronte. La sensazione di beatitudine di poco prima sta lentamente svanendo.

Tu quante volte li devi chiamare? Quali strategie usi? Ti allontani controllando con la coda dell’occhio che ti seguano sbuffando? Li vai a prendere trascinandoli per i piedi con improbabili mosse di judo? Urli strepiti e togli privilegi? “Niente cartoni oggi!”

Ci sono situazioni che ci fanno letteralmente impazzire e ognuno ha le sue. La mia, è quando mi rispondono con insolenza.

Conoscere il nostro tallone d’Achille potrebbe rivelarsi decisivo per far crescere i nostri figli in adulti solidi e resilienti..

La ricerca su genitori, bambini e il loro successo

Quello che ti riporto ora è il condensato di una conferenza tenuta da Daniel J. Siegel  a Google  (la trovi in inglese a questo link).

Te la riassumo perché il lavoro di Daniel J. Siegel in neurobiologia interpersonale mi appassiona da matti.

Per farla breve: il ricercatore e la sua squadra studiano quali elementi, nell’interazione tra genitori e figli, fanno sì che i bambini crescano come adulti resilienti e di successo, indipendentemente dai fattori culturali.

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Foto di Elijah O’Donnel su Unsplash

Allora, qual è il segreto?

Andiamo con ordine. (Mica vorrai che te lo svelo così, senza neanche un po’ di suspense!)

Il nostro amico ricercatore ha identificato:

  • 3 elementi chiave che insieme costituiscono il cuore di un attaccamento sicuro;

  • L’attaccamento sicuro, a sua volta, è il principale indicatore del fatto che i bambini cresceranno equilibrati e resilienti;

  • Infine, un ultimo elemento determina quale eroico genitore riesca a fornire questo tipo di attaccamento sicuro.

Piccola parentesi. L’attaccamento è il legame che si crea tra due persone, e in questo caso parliamo del legame tra il bambino e la sua figura adulta di riferimento.

Il bambino si lega, o crea un attaccamento, con la persona capace di fornirgli una risposta ai suoi bisogni.

Quando l’adulto in questione riesce a sintonizzarsi coi bisogni del bambino e diventa la base solida su cui si costruiscono le sue esperienze di vita, il bambino forma nei suoi confronti quello che viene definito uno stile di attaccamento sicuro: ha fiducia in lui, in sé e negli altri.

Mi segui fino a qui?

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I 3 elementi che ti porteranno al segreto del successo dei tuoi bambini

I 3 elementi che costituiscono un attaccamento sicuro sono l’essere:

  1. visti (Seen);

  2. calmati (Soothed);

  3. al sicuro (Safe).

Elemento 1: l’essere visti

Non parlo di notare un comportamento; ma di connetterci con il mondo interiore ed emotivo del bambino.

Immaginiamo un bimbo che esita a salire da solo sullo scivolo affollato di bambini. Rimane in disparte, ogni tanto prova ad avvicinarsi ma non osa. Quando pensa che nessuno lo guardi, sale piano piano fino in cima e poi, sempre cercando di passare inosservato, si butta.

Facciamo finta di essere la sua mamma. Lo abbiamo visto esitare, abbiamo sentito la sua paura, la sua timidezza.

Quando lo vediamo scendere dallo scivolo, esplodiamo in “Bravoooo!!! Ce l’hai fatta!! Hai visto che ce la potevi fare?! Evviva, bravissimo!!”

Nonostante la chiara manifestazione d’amore, l’orgoglio, il nostro incoraggiamento.. in questo caso, non abbiamo davvero “Visto” nostro figlio.

Il bambino in quel momento ha preso il coraggio di affrontare una grossa paura, e l’ha fatto timidamente, cercando di passare inosservato.

Il nostro entusiasmo crea una disconnessione rispetto al suo mondo interiore.. Insomma, è come se non avessimo capito o visto la sua timidezza, focalizzandoci solo sul comportamento finale.

Essere “visto” vuol dire che gli dimostriamo di aver capito come si sente.

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Alexander Dummer su Unsplash

Un altro esempio: dove abitiamo usa regalare i vestiti che non vanno più ad amici e vicini di casa. Il che, per noi genitori, ha un’evidente praticità: non ho mai dovuto comprare vestiti a mia figlia; i nostri vicini di casa e parenti ci hanno regalato un guardaroba intero!

Nel mio entusiasmo, non ho colto lo sguardo teso di mia figlia. Ero talmente estasiata, che probabilmente non ha osato dirmi nulla.

Durante una notte insonne, mi è venuto in mente che forse a lei non fa per niente piacere ricevere tanti vestiti.. perché non li può mai scegliere personalmente.

La mattina dopo gliel’ho chiesto. Si è illuminata in volto. Finalmente l’avevo “vista”.

Elemento 2: l’essere calmati

Questo probabilmente non necessita una spiegazione così lunga. Quando i bambini sperimentano una qualche tensione che non sanno gestire, dipendono da noi per essere calmati.

È stato provato che l’esperienza ripetuta di qualcuno che amorevolmente ti aiuta a calmarti cambia la struttura del cervello e conduce alla capacità di calmarsi da soli.

Secondo l’immagine fatta dal ricercatore, il cervello passa da uno stato caotico o disordinato a uno stato “integrato”.

A me piace pensare a questi pixel di neuroni impazziti che piano piano tornano al loro posto e insieme formano una figura armoniosa.

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Foto di David Clode su Unsplash

Elemento 3: l’essere al sicuro

Il terzo elemento riguarda l’essere protetto dai pericoli, e che il genitore non si trasformi a sua volta in fonte di terrore.

L’importante NON è fare tutto giusto

Questi tre elementi, quando sono presenti con regolarità nella maggior parte delle interazioni genitore-figlio, costituiscono un attaccamento così detto “sicuro”.

Poiché essere sempre attenti e presenti non è umanamente possibile, evitiamo l’autoflagellazione.

Quello che è stato dimostrato, invece, è l’importanza di ricostruire la relazione empatica dopo che viene “interrotta” per qualche motivo.

Insomma, chiedere scusa.

Ma come si fa allora a essere un genitore capace di instaurare un attaccamento sicuro?

Insomma, qual è il segreto per far sì che i nostri bambini abbiano successo nella loro vita adulta?

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L’ingrediente segreto di un genitore che cresce con successo i suoi bambini

La parola magica in questione è PRESENZA.

Fermi tutti. Non sto parlando di presenza intesa come quante ore stiamo incollati ai nostri bambini, qualità vs quantità, eccetera.

Presenza in questo caso vuol dire essere consapevoli di quello che succede, mentre sta succedendo.

Quando siamo presenti, riusciamo effettivamente a vedere il punto di vista emotivo di nostro figlio e non solo il nostro; a non proiettare le nostre proprie gioie e frustrazioni, ma a essere pienamente rivolti a quello che ci succede.

Ricordi l’episodio del parco? Quando dobbiamo chiamare i bambini 15 volte, e come ci faccia impazzire il fatto di essere ignorati?

Se da piccoli abbiamo sofferto l’esser stati ignorati, questo può diventare il nostro tasto dolente: la nostra memoria interna ha registrato “essere ignorato= grande dolore” e prima che ce ne rendiamo conto ha fatto scattare l’allarme.

Il nostro cervello razionale si nasconde per un attimo, e non siamo più né presenti né consapevoli.

Il nostro pilota automatico reagisce al nostro posto : a seconda delle nostre esperienze, facendoci urlare, minacciare, dare una sberla, piangere, dire cose di cui poi ci pentiamo.

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L’ingrediente segreto

 

La Presenza: il percorso segreto per arrivare al cuore del successo dei nostri bambini

La cosa bella in tutto ciò? Non si tratta di una caratteristica innata! La capacità a essere “presenti” si può allenare!

Come? Il modo migliore.. è dando un senso alle nostre esperienze d’infanzia.

Capendo cosa ci faccia reagire in modo particolare e cosa no.

Una volta che identifichiamo i nostri punti sensibili, ci sarà quantomeno più facile stare sul chi va là non appena li vediamo attivarsi.. Per cercare di porre tutte le condizioni che ci aiutano a rimanere ricettivi e aperti, anziché a esplodere come una bomba a orologeria.

Per riassumere:

  1. Mi alleno a dare un senso a quello che mi è successo e mi succede, a capire il perché delle mie reazioni.

  2. Identifico i tasti che mi fanno più facilmente perdere il controllo.

  3. Esercito la mia capacità a essere presente per vedere, confortare, proteggere i miei pargoli.

  4. Instauro una relazione basata su un attaccamento sicuro

  5. Aspetto che mio figlio cresca per vedere se questi ricercatori avevano ragione.

Se poi riusciamo a identificare anche i punti sensibili del nostro partner, il gioco di squadra è fatto.. Non hai più che da goderti le tappe intermedie del viaggio! Sapendo che stai costruendo le basi migliori per il successo dei tuoi bambini.

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Fonti, riferimenti, approfondimenti

Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!

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  • Daniel J. Siegel ha pubblicato numerosi testi di divulgazione per genitori in particolare, di cui molti sono diventati best-seller e sono stati tradotti anche in italiano. Sia su Amazon che su Il giardino dei libri trovi di che ispirarti!

  • Se vuoi saperne di più sulla teoria dell’attaccamento, ti consiglio di ascoltare questa intervista e far riferimento a questo articolo.

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