“Bambini, è ora di uscire! Dobbiamo andare a fare la spesa e se facciamo in tempo andiamo anche al parco. Dai, spegnete, è quasi un’ora che li guardate.” Non fai in tempo ad avvicinarti all’ingresso, che i bambini sono già belli pimpanti, sorridenti, e pronti con scarpe e giacca. No no no ferma un attimo. Questa è fantascienza. Se i tuoi bambini non fanno sceneggiate dopo che spegni loro la TV, puoi tranquillamente cliccare altrove. Ma saresti in scarsa compagnia, quindi tanto vale resta e dacci qualche consiglio! Se invece vuoi capire anche tu come mai succede e se esiste rimedio, continua pure a leggere..
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I bambini, la TV, e l’inutile lotta contro le inevitabili sceneggiate
Lo ammetto. Avevo bisogno di un po’ di tempo per me. Del tipo fare la doccia senza che nessuno entri per chiedermi dove sono e se posso leggere una storia.
O restare sdraiata sul letto per dieci minuti IN PIENO POMERIGGIO di una domenica. Anche se non piove e non stiamo giocando alla lotta o all’aeroplanino.
E poi, un’oretta di cartoni di tanto in tanto non ha mai fatto male a nessuno dopo i 3 anni, no?
Soddisfatto il mio bisogno di isolamento, è riaffiorato il senso di colpa da “Ohmamma è già un’ora che guardano la TV speriamo che non stia danneggiando irreversibilmente il loro sviluppo cerebrale!”; e con esso, è scattato il mio sereno ma perentorio “Bambini! È ora di spegnere per favore!” – addirittura dall’altra stanza.
Tragedia e sconvolgimento.
Devo dire, non vi ero più abituata perché dopo una fase in cui mia figlia maggiore aveva evidenti difficoltà a passare ad altro dopo i cartoni, avevamo trovato una serie di accorgimenti e limitazioni che avevano reso il tempo davanti agli schermi piuttosto tranquillo.
Certo, ora è mio figlio piccolo a rientrare in quella fase..
Se non stavo dando troppo peso alle urla e ai pianti, non ho potuto ignorare il tonfo – seguito dallo splash – e dall’improvviso silenzio.
Un terribile sospetto ha fatto capolino..
“Non hai rovesciato il secchio pieno di acqua per lavare i pavimenti, VERO?!”
Sono davvero sceneggiate o è vero che la TV fa male ai bambini?
Non sono nemmeno fiera di ammettere che mi sono arrabbiata. Nonostante mio figlio stesse cercando di asciugare e rimediare al danno.. Ma c’era un centimetro d’acqua sul pavimento!
La rabbia era rivolta verso di me, che non avevo saputo evidentemente inquadrare il tempo davanti alla TV nel modo opportuno.
Ma sorge inevitabile la domanda: sono davvero capricci? Sono solo sceneggiate fatte per “punirci” perché li priviamo di qualcosa che a loro piaceva? O crisi di rabbia perché non possono esercitare la loro volontà?
Cosa succede nella testa dei bambini davanti agli schermi
I cartoni animati, i videogiochi, le animazioni su touch screen sono un sapiente miscuglio di suoni, colori, movimenti che hanno un effetto particolare sul cervello.
Nei bambini al di sotto dei 3 anni, sarebbero da evitare senza se e senza ma, perché possono realmente danneggiare il loro sviluppo cerebrale.
Il cervello dei bimbi così piccoli infatti non è ancora maturo per integrare efficacemente i diversi stimoli di un cartone animato, mentre è fatto per imparare dall’interazione con gli altri esseri umani.
Ma vediamo cosa succede per i più grandicelli, dai 3 anni in su.
Si innesca un sistema di gratifica immediata e continua; un’alternarsi di tensione e ricompensa che fa rilasciare dopamina.
La dopamina è un neurotrasmettitore associato al sistema cerebrale della ricompensa e scatena sensazioni di piacere.
Fin qui, tutto normale. Il problema è che si crea quindi una dipendenza.
Pensa per un attimo al tuo bambino, seduto immobile davanti allo schermo, tutte le sue funzioni vitali dimenticate. È catturato da ciò che vede e sente, avviluppato da questo sistema di ricompensa costante.
La dopamina circola, e nel frattempo tutto il corpo accumula tensione.
Arrivi tu con tutta la tranquillità del mondo, e spegni. Bam.
In un istante, i livelli di dopamina precipitano, si crea come un vuoto in cui esplodono le tensioni. Tuo figlio ha bisogno dei cartoni in quel momento, non riesce a contenere la frustrazione.
Con alti e bassi in base all’età, naturalmente: che determina la capacità a gestire la frustrazione, a reperire il passare del tempo, e a gestire le transizioni.
Qualche soluzione per ridurre le sceneggiate dei bambini dopo la TV
Inevitabile allora sorbirsi quel quarto d’ora di pianto ogni volta? O sarebbe meglio abolire del tutto il tempo davanti ai cartoni o ai video giochi?
Visto che viviamo nell’era del digitale, eliminare qualsiasi contatto con gli schermi può sembrare un filo eccessivo.. Inoltre guardare insieme un cartone animato o un film può essere un bel momento da passare in famiglia.
Ecco qualche suggerimento tra quelli che funzionano in casa nostra, o che ho trovato particolarmente ispiranti!
#1: Patti chiari, amicizia lunga
Stabilire le regole prima aiuta moltissimo, sempre ma in particolar modo in questo caso. Il che significa, ad esempio, decidere insieme di una routine settimanale adatta, o di un momento idoneo nell’arco della giornata.
Qualche tempo fa, coi miei bambini avevamo stabilito insieme in quali giorni potessero guardare i cartoni prima di cena, e la cosa aveva funzionato bene.
In questo caso, si possono evidenziare i giorni o i momenti stabiliti con un colore o un simbolo sul calendario in un punto visibile per i bambini, in modo che sappiano da soli quando hanno o meno diritto a questo tempo.
Un’altra astuzia che avevamo trovato utile era usare un timer (Questi timer visivi sono particolarmente adatti per indicare lo scorrere del tempo!).
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#2: Prima il piacere, poi il piacere
Sembra ovvio una volta che uno lo legge, ma anche io non ci avevo mai pensato più di tanto.. Guardare la TV è un’attività molto piacevole, lo abbiamo visto.
Se pretendiamo di passare ad altro, e questo altro è un’attività particolarmente ostica come andare a fare la spesa o lavarsi i denti, sembra quasi un filo sadico.
Quantomeno, possiamo non sorprenderci se i bambini non saltano di gioia all’idea.
Per insegnar loro ad accettare più facilmente questo passaggio, possiamo allora cercare di fare la transizione verso un’attività altrettanto piacevole come leggere insieme una storia o fare merenda.
#3: Chi dice routine, dice disponibilità
Sono la prima colpevole. Quante volte mi dico “Approfitto che sono tranquilli per… ” e poi quando mi chiedono i fatidici “ancora 5 minuti!” sono quasi contenta perché non avevo ancora finito quello che avevo cominciato??
Solo che se cedi una volta, e cedi due.. diventa un filo inutile decidere insieme le regole e i tempi dei cartoni.
Quindi, se vuoi appianarti la strada.. Fai in modo di essere disponibile quando scade il tempo!
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#4: Riflettiamo come uno specchio..
Per far capire che abbiamo capito. Non sempre riuscirà a placare immediatamente la crisi, ma alla lunga contribuirà senz’altro a instaurare una relazione di fiducia.
Dire cose come “Vedo che sei molto arrabbiato”; o “Vedo che ti rende proprio triste quando spegniamo la TV”
sembra, ai nostri orecchi adulti, un modo un po’ sciocco di ripetere un’ovvietà.. Solo che per un bambino il fatto di sentirsi capito anche nella manifestazione delle sue emozioni è molto importante.
Altra cosa utile: concentrarci sul dire quello che constatiamo ci evita di esplodere in esclamazioni potenzialmente deleterie come “Siete insopportabili quando fate così!” – quindi doppio bonus.
Allo stesso modo, quelle volte in cui riescono a spegnere tranquilli la TV possiamo complimentarli per come hanno gestito bene la transizione. Giusto per non concentrarci solo sulle cose che non vanno!
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#5: Una relazione sana con gli schermi
Quando ho letto quest’ultimo suggerimento in un articolo americano, mi si è accesa una lampadina. Sai, come quando capisci una cosa ovvia ma a cui non avevi mai pensato prima? Che senti quel misto di entusiasmo e vergogna, perché comunque insomma, era così semplice.
Allora la prossima volta che riuscite a spegnere la TV senza eccessive sceneggiate, prova a chiedere ai tuoi bambini come si sentono.
Magari invitali a chiudere gli occhi, e a riprendere contatto col loro corpo. Possono accorgersi di dover fare pipì. O che lo stomaco brontola.
I miei figli in genere restano incollati al divano in una specie di trance (a meno che non ci sia un lupo cattivo coinvolto nella storia); salvo poi correre avanti e indietro in bagno non appena ci sediamo a tavola 5 minuti dopo..
Abituarli (e abituarci!) a riconnetterci con le nostre sensazioni dopo un tempo davanti agli schermi contribuisce a far instaurare una relazione più sana e consapevole.
Inoltre non costa nulla né in termini di tempo, di energie né di denaro! C’è solo da provare.
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Quel giorno in cui i bambini non faranno più sceneggiate dopo la TV
Già, cosa faremo noi genitori quel giorno? Forse sarà semplicemente l’occasione di discutere più facilmente di quello che abbiamo guardato, dei videogiochi fatti.. Senza che diventi la scusa per imporre una qualche forma di controllo.
Forse vorrà semplicemente dire che i nostri bambini saranno diventati grandi, e il nostro ruolo non sarà più lo stesso.
Ma questa è un’altra storia.
Fonti, riferimenti, approfondimenti
Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!
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Ho parlato di Daniel J. Siegel già la settimana scorsa, e in effetti in “12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino” l’autore spiega certi comportamenti dei nostri bambini che noi genitori troviamo difficili alla luce di quello che si è scoperto sullo sviluppo del cervello. Disponibile sia su Amazon che su Il Giardino dei Libri
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Interessantissimo articolo sui bambini e le dipendenze da cellulare. L’argomento non è esattamente lo stesso ma le dinamiche sono in effetti molti simili, e potenzialmente più preoccupanti visto che il cellulare è sempre con noi, contrariamente alla TV.
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Per approfondire invece gli effetti della TV sul cervello dei bambini, ti consiglio di cominciare da questo articolo