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Tuo Figlio Ha Un Sacco di Giocattoli E Si Annoia? 7 Passi Per Rinnovare L’Interesse Dei Tuoi Bambini Per I Loro Giochi

“Mamma, mi annoio! Non ho niente con cui giocare!” al che noi tipicamente ribattiamo.. “Cosa? Sei pieno di giochi che non usi mai, non puoi giocare un po’ da solo??” Dialogo inevitabile in ogni famiglia. Oppure no? È possibile rinnovare l’interesse dei bambini per giochi e attività e stimolare il gioco indipendente e la concentrazione, senza diventare matti o spendere una fortuna?

La Guida Pratica Per Rinnovare l’Interesse dei Nostri Bambini per i Loro Giochi

L’articolo di oggi è di Paola, carissima lettrice del blog, scopritrice di cose, mamma Montessori imperfetta e creatrice low cost.

La ringrazio di tutto cuore per le pepite che ci svela oggi! Ci propone una guida praticissima per aiutarci a risolvere questo dilemma: ma come mai mio figlio non usa mai i suoi giochi e poi mi dice che si annoia?!

Ecco alcune idee che possiamo mettere in pratica per creare o rinnovare l’attenzione dei nostri figli per i loro giocattoli.

1° Passo per rinnovare l’interesse per i giochi: Osservare il bambino

La prima cosa da fare è prendersi un po’ di tempo e osservare nostro figlio (non solo mentre gioca ma anche mentre svolge altre attività), per capire dove è diretto il suo interesse e cosa lo stimola in questo momento.

Ogni bambino sta seguendo un proprio percorso di crescita del tutto personale, e ciò che fino ad oggi lo appassionava potrebbe perdere di interesse anche improvvisamente.

Cerchiamo di notare anche cose apparentemente marginali o non collegate con il gioco vero e proprio, come ad esempio se esegue complicate strutture con i lacci della vostra felpa, o se canta anche mentre mangia o se arriva dalla camera alla cucina contando le mattonelle, se studia gli oggetti piccoli o se cerca di impilare anche le palline da tennis.

Se crea forme con i fusilli nel piatto o se cerca di leggere gli ingredienti del doccia schiuma mentre lo laviamo.

Ogni comportamento ci darà delle indicazioni sul tipo di gioco che potremmo offrirgli.

Ha sempre giocato con le costruzioni ma magari ora è il momento di fare spazio e procurargli una corda per saltare.

2° Passo per rinnovare l’interesse per i giochi: Rendere accessibili i giocattoli

Spesso per nostra comodità, o perché magari pensiamo che per i bambini sia irrilevante, ammucchiamo tutti i giocattoli in un cesto o in un sacco, con l’idea che autonomamente possano cercarsi e prendersi il gioco che desiderano.

In realtà in questo modo la prima cosa che fanno i bambini è rovesciare il cesto (e chi di noi non ha un momento difficile ogni volta che sente il rumore del cesto che si rovescia a terra?) e trovarsi un mucchio di cose disordinate davanti.

Questo genera rapidamente due conseguenze:

  1. Non riconoscono nessun gioco interessante perché è tutto confuso, incompleto, smontato;

  2. Si dedicano ad altro o tornano da noi lasciando tutto lì per terra.

E il problema si moltiplica in base al numero di cesti e all’inaccessibilità dei giochi (sono chiusi in armadi, sono su ripiani alti o invisibili, in scatole che non riescono ad aprire ecc.).

Ritrovare i loro giochi alla loro altezza, in ordine e separati l’uno dall’altro li aiuta sicuramente a scegliere in autonomia.

Spesso si pensa che per questo tipo di approccio serva una casa enorme, uno spazio esclusivo per i bambini o una serie di arredi e soluzioni costose o su misura.

In realtà l’obiettivo si può raggiungere anche con semplici accorgimenti, senza spese eccessive (o addirittura senza alcuna spesa) e rinunciando magari solo ad un po’ di spazio nostro.

(Noi per esempio, in attesa che i bambini crescano, abbiamo ammucchiato i nostri libri in doppia fila per liberare la parte bassa della libreria. Ricordatevi che non è per sempre).

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Come migliorare l’accessibilità ai giochi

Ecco alcune soluzioni semplici e abbordabili per migliorare l’accessibilità di vostro figlio ai suoi giocattoli:

1) 4 o 5 semplici cestini o scatole con dentro un gioco per ciascuno, in fila a terra sul bordo dell’area di gioco, oppure su un mobile basso.

(Noi ne abbiamo alcuni a terra ed alcuni sul mobile tv, che è facilmente raggiungibile essendo molto basso).

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2) Svuotare un paio di ripiani bassi della libreria per mettere libri e giochi in scatola (nessun nuovo mobile ma i bimbi sono in grado di vedere e prendersi le loro cose).

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3)Un piccolo tavolino in un angolo su cui appoggiare i materiali artistici, suddivisi per tipo (basta un cesto con i fogli e qualche scatola con pennarelli, cere ecc.).

4) Un carrellino con i cassetti pieni di costruzioni, di pezzi della pista dei treni, di accessori delle bambole o altri giochi che hanno molti pezzi (una soluzione particolarmente comoda perché essendo trasportabile può essere spostato quando non serve o portato là dove si gioca senza disperdere pezzi in tutta la casa).

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Sono piccoli accorgimenti ma possono fare la differenza.

3° Passo per rinnovare l’interesse dei bambini: Ridurre il numero di giochi a disposizione

Sembra un controsenso, no? Più giochi ci sono più è facile che i bambini si distraggano e passino il tempo.

E invece, specie per i più piccini, è vero proprio il contrario.

Anzi, se ci pensiamo bene questo criterio genera spesso difficoltà anche a noi adulti, e un eccesso di scelta invece di facilitarci ci blocca.

Il discorso è valido ancora di più per un bambino, che davanti ad un’eccessiva quantità di giochi non è in grado di giudicare cosa realmente vuole ma semplicemente li considera come un oggetto unico e ingestibile.

Pochi giochi attraenti e ben organizzati permetteranno al bimbo di scegliere facilmente e di concentrarsi anche a lungo su attività che lo interessano realmente, senza sentirsi sopraffatto.

E ripulire lo spazio gioco, oltre a rendere più piacevole la fruizione dei giochi ai bambini, ci aiuterà anche a tenere tutto in ordine.

Ma come decidere cosa tenere e cosa no?

La prima cosa da fare anche qui è osservare il bambino e cercare di intercettare i suoi reali interessi.

Dopodiché possiamo togliere il superfluo in tre fasi:

Fase 1. Giochi rotti o incompleti

Eliminiamo senza pietà giochi doppi, regali brutti o inutilizzabili, puzzle di cui manca qualche tessera, macchinine senza ruote e giochi di cui abbiamo perso qualche parte fondamentale (che puntualmente nostro figlio ci chiederà di recuperare in preda alle lacrime).

Fase 2. Giochi inadatti

Se un gioco non è adatto all’età o al livello di sviluppo in cui si trova il bambino, perché troppo complicato o perché troppo facile , togliamolo.

Il bambino lo trova frustrante perché non riesce a gestirlo oppure noioso perché poco stimolante, quindi non cediamo alla tentazione di dire ”lo tengo lì che magari prima o poi ci gioca”.

Fase 3. Rotazione

Esiste un metodo relativamente semplice per ridurre i giochi a disposizione e mantenere l’effetto novità, ed è il cosiddetto metodo della rotazione.

Decidiamo un numero di giochi da tenere a disposizione del bambino (la quantità sarà maggiore o minore in base all’età, ma sempre contenuta).

Poi diamo una scorsa ai giochi ed individuiamo i doppioni, cioè giocattoli con lo stesso scopo o metodo (ad esempio se ci sono sette giochi di costruzioni, quattro memory, due case delle bambole, nove servizi da tè).

Cerchiamo di capire anche quali sono i giochi con cui nostro figlio ultimamente gioca meno o non gioca affatto.

A questo punto li raduniamo e li mettiamo da parte in un armadio o in uno sgabuzzino.

Io ad esempio ho alcuni scatoloni riciclati da altri usi, che occupano i ripiani alti del mio armadio.

Se il bambino è piccolo è meglio che siano nascosti; quando il bambino comincia ad essere più grande si possono mettere da parte lasciando però che anche lui aiuti nella scelta di cosa tenere fuori e cosa mettere via.

Ogni tanto, quando vediamo che nostro figlio è meno interessato ai giochi esposti, sostituiamoli con altri messi da parte. In questo modo l’interesse sarà mantenuto vivo dall’effetto novità e dalla variazione periodica.

La scatola della robaccia

E se non voglio buttare tutto o mi sembra che qualcosa abbia ancora delle potenzialità?

Non tutto deve essere organizzato, separato e in ordine. Esistono (come dappertutto) alcune eccezioni divertenti e interessanti, come ad esempio una scatola della “robaccia”, come la chiamiamo qui, dove si trovano alcuni giochi della prima infanzia, vecchi o incompleti, o rimasugli di cose varie, sorpresine, regalini di feste e altre cose tipicamente usate per 5 minuti o giù di lì.

Ogni tanto è bello tirarla fuori e perdersi a scavare tra cose strane e dimenticate.

Piccola digressione. La scatola della “robaccia” può essere assimilata ad un tipo di giochi chiamati loose materials (che potremmo tradurre con “materiali destrutturati”) che consentono un gioco “a finale aperto”, ovvero non hanno uno scopo preciso ma possono essere utilizzati per qualsiasi cosa l’immaginazione li ritenga adatti.

Possiamo pensare subito ai classici giochi di costruzione, ma in realtà ogni cosa accumulata in una certa quantità può essere usata per stimolare la creatività: tappi delle bottiglie, bicchieri di plastica, sassi, pezzetti di legno avanzati, scatolette, noci, pasta vecchia, scampoli di stoffa…

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4° Passo per rinnovare l’interesse per i giochi: Fornire gli strumenti di supporto adatti

Una volta resi accessibili i giochi e i materiali vari, tolti quelli inadeguati e riorganizzata l’area sotto il segno dell’ordine e della semplicità, dobbiamo fornire ai bambini un posto comodo dove poterli usare.

Per far sì che un bambino possa godersi i suoi giochi, è necessario che abbia gli spazi e gli strumenti giusti per farlo. E’ importante che possa identificare l’area in cui può giocare, e che abbia uno spazio comodo con le attrezzature che potrebbero servirgli.

Anche qui non servono spese pazze o grandi manovre: un tavolino e una sedia per i giochi creativi, qualche cuscino per la lettura, un tappeto per giocare a terra senza raffreddarsi, un vassoio per giocare con le paste da modellare ed eventuali altri piccoli accessori.

Non è nemmeno necessario che siano specifici per i bambini, può essere anche il tavolo della cucina se lo spazio manca. L’importante è che sia chiaro al bambino che esiste un posto specifico (e legittimo) dove può mettersi per svolgere le sue attività.

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5° Passo: Rinnovare l’interesse dei bambini valorizzando i giochi “dimenticati”

1) Cambiare posto

Se un gioco viene usato quando proposto da noi ma non viene mai scelto dal bambino in autonomia, potrebbe essere nel posto sbagliato.

Proviamo a cambiargli posto, magari si trova in un ripiano troppo alto o troppo basso, o in un angolo della stanza su cui il bambino non butta mai l’occhio.

2) Aumentare o diminuire i pezzi

Potrebbe anche essere che il gioco non sia in “quantità” appropriata: per esempio un gioco di costruzioni con troppo pochi pezzi non è abbastanza stimolante e viene abbandonato, oppure una casa delle bambole con troppi accessori confonde e viene gestita male.

6° Passo per rinnovare l’interesse per i giochi: Giocare con loro e fornire spunti

Spesso i bambini non scelgono un gioco perché non ne hanno capito le potenzialità.

Prendersi 5 minuti per giocare con loro può permetterci di far capire il senso del gioco e le possibilità di utilizzo, in modo che poi il bambino, vedendo noi, possa a sua volta provare metterle in pratica da solo.

Un esempio di casa nostra. Avevo messo a disposizione dei bambini una cesta con delle palline di feltro ma nessuno le usava, se non sporadicamente per lanciarle in giro.

Un giorno mia figlia mi offre un pentolino vuoto dicendo “mamma mangi la pasta?”. Io ne ho approfittato per metterci dentro 2 palline e le ho risposto “Ecco ora abbiamo della pasta”.

Da quel giorno i bambini hanno colto il concetto e hanno iniziato ad usare tantissimo le palline, prima come pasta come avevo fatto vedere io, e poi un po’ alla volta per qualsiasi altra cosa, dal carico del camion fino al bagnetto delle bambole.

7° Passo per rinnovare l’interesse per i giochi: Meglio fatto che perfetto

Letti su un blog, tutti questi suggerimenti e queste idee sembrano affascinanti e semplici e ci viene subito voglia di cominciare.

Questo ci succede anche quando vediamo in giro o ci vengono in mente giochi o attività interessanti da proporre a nostro figlio.

Spesso però queste idee ci sembrano complicate da realizzare o impegnative dal punto di vista del tempo da dedicare e finiamo per lasciare direttamente perdere.

Magari ci lanciamo con entusiasmo e iniziamo, ma poi altre cose hanno il sopravvento e abbandoniamo tutto. Oppure iniziamo ma il risultato non ci sembra mai abbastanza adatto, abbastanza bello, abbastanza perfetto.

Quando arriva il momento di mettere in pratica qualcosa è facile sentirsi spaesati o mirare ad una perfezione irraggiungibile, e rapidamente passa la voglia di cominciare

E’ successo molte volte anche a me, quando il mio puntigliosissimo carattere perfezionista si è scontrato con tutte le incertezze che avere dei figli porta nelle nostre vite.

Dopo essermi imbarcata in opere titaniche mai concluse, e aver elaborato e rielaborato attività per i miei figli così tante volte che quando era ora di proporgliele erano bellissime ma ormai superate, ho fatto mia questa frase letta chissà dove:

Meglio fatto che perfetto

Ricordiamoci che i nostri bambini non noteranno che il tavolino per disegnare non è in tinta con il resto dell’arredamento, né che il coniglietto che abbiamo disegnato noi ha la testa troppo grossa rispetto alle zampe; non noteranno la sbavatura di colla né se vi siete dimenticati in giro un gioco che volevate mettere da parte.

Apprezzeranno invece un’attività da fare assieme su un tavolo tutto loro e con la loro scatolina di pennarelli (magari troppo grande, ma quella c’era). E soprattutto il fatto che sia stata preparata da voi per loro.

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Il mio invito quindi è quello di cominciare, non di finire.

Intanto liberate due ripiani bassi della libreria. Vi accorgerete che non ci stanno tutte le cose che volevate metterci. Non importa, intanto mettetene un po’.

Domani ci sarà tempo per migliorare un ripiano che non vi convince o per buttare un gioco che invece pensavate di tenere. O per cambiare una scatola troppo grande da portare per vostro figlio.

Il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei. (Alejandro Jodorowsy)

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Fonti, riferimenti, approfondimenti

Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!

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  • Giochi con me?” In questo libro, Claudia Porta (blogger Montessoriana, insegnante di yoga) insegna come giocano i tuoi bambini e come puoi giocare con loro. Include tra l’altro numerosi tutorial per costruire giochi fatti in casa!

  • Organizzazione dei giochi e dell’area:
        • Qui un articolo montessoriano (in inglese) sul minimalismo;

        • Un video con un esempio di come rendere accessibile ai bambini anche un’area piccolissima;

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