Arriviamo alle feste con due immagini discordanti in testa. Da un lato, ci immaginiamo questo momento idilliaco, ovattato dalla neve, pieno di luci e di momenti di calma e armonia. Dall’altro, intanto la neve a Natale chi l’ha mai vista?, poi ci ritroviamo più spesso in un vortice di inviti ed eventi e pranzi.. altrettante situazioni pericolose per chi ha bambini al seguito e tanti occhi pronti a osservarli. E se non mangiano? E se urlano? Se non ringraziano? Ecco allora un manuale di sopravvivenza: ma perché i bambini fanno i maleducati alle feste? Come possiamo reagire noi, e tenere sotto controllo i commenti altrui?
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L’Incubo delle Feste per noi bambini “maleducati”
“Mi raccomando, non toccate niente!”
Ci dicevano i nostri genitori nell’ascensore. Ogni anno, poco prima di Natale, temevamo la fatidica visita ai parenti. Gli zii del papà, quelli senza figli, la cui casa era una specie di negozio di oggetti di porcellana.
In pratica, dovevamo stare immobili per un paio d’ore (forse era meno, forse era di più.. mi sembrava un’eternità) e comunque, ci sarebbe poi stato qualcosa che non andava.
“Potevi rispondere un po’ di più quando ti hanno chiesto come va la scuola”; “perché non hai ringraziato quando ti hanno offerto un cioccolatino?”; “Avevi una faccia così annoiata, dai è maleducato!”
Non oso immaginare se oggi dovessi tornare e portarci i miei bambini.. No no, dovrei prendere una baby sitter.
Perché ci piace immaginare le Feste come un momento magico, ma poi all’atto pratico, sono situazioni irte di pericoli.
Famiglie con stili educativi diversi che si ritrovano a confrontare i propri figli. Chi si offende se non si finisce tutto quello che c’è a tavola, chi è solito lasciare più libertà; per non parlare dell’innocenza dei bambini quando esternano che il maglioncino verde coi pelucchi ricevuto in regalo non gli piace, o che si annoia e vuole tornare a casa SUBITO. E piange.
E come glielo spieghi adesso che dire le bugie non si fa, ma neanche sempre dire la verità?
Bambini “maleducati” e i potenziali Rischi delle Feste
Eccola, la tavola imbandita. La tovaglia bella, quella bianca ricamata, con il centrotavola coordinato con le decorazioni dell’albero.
Ecco il momento di stare tutti insieme, tranquilli, a raccontarsi le ultime novità, a mangiare insieme serenamente, a rilassarsi.
Ma poi no. L’avevi messo in conto? Dopo cinque minuti:
- i bambini più piccoli vogliono alzarsi e sgambettano da tutte le parti;
- i più grandi litigano per chi ha ricevuto più regali;
- uno scoppia a piangere perché non gli piace niente di quello che c’è a tavola;
- l’altro tende il braccio e reclama senza mai un per favore o un grazie;
- la tovaglia è rimasta bianca per 27 secondi, e già ti sembra un record ma chi lo dice alla zia?
È allora che arrivano..
- sopracciglia alzate;
- “Ai miei tempi..!”;
-
i commenti di chi ti dice che loro hanno risolto facendo.. e tirano fuori una soluzione improbabile (Perché naturalmente, i bimbi degli altri cognati sono piccole bambole immobili, che obbediscono e stanno in silenzio la maggior parte del tempo, soprattutto quando non sono presenti).
È allora che si insinua il dubbio.. Ora penseranno che non siamo bravi genitori. Che non siamo abbastanza severi, o che lo siamo troppo. Che viziamo i bambini e stiamo crescendo dei mostri.. Di quei bambini che urlano pestando i piedi e diventeranno sicuramente adolescenti problematici.
Ti sei già fatto un quadro drammatico nella testa, e all’improvviso il panettone lascia un sapore amarognolo in bocca.
I Fattori da considerare durante le Feste, prima di tacciare i tuoi bambini da maleducati
Siamo davvero cattivi genitori o ci sono altri fattori da considerare? Cosa spiega la repentina trasformazione in pubblico?
Prima di rivedere il tuo arsenale di punizioni, o di gettare la spugna sentendoci inadeguati.. penso che presi dai mille preparativi che già si aggiungono a un carico di lavoro non indifferente, ci dimentichiamo spesso di considerare alcune cose.
Leggendo di qua e di là, ne ho trovati 6
#1. Alimentazione
Parte del motivo per cui le Feste ci fanno luccicare gli occhi, è perché sappiamo che ci aspetteranno un sacco di robe buone da mangiare, secondo le tradizioni.
Dal panettone agli struffoli, non ho ancora sentito nessuno fare un menù dietetico durante i pranzi di famiglia.
Solo che i bambini metabolizzano la maggiore quantità di zucchero.. Con degli effetti a volte inaspettati, dei picchi di energia che in qualche modo devono pur sfociare. Difficile contenerli se noi abbiamo programmato un dopo pranzo seduti sul divano.
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#2. Gli orari del sonno
Difficile convincere un bambino tra i 2 e i 5 anni a fare il riposino pomeridiano se noi grandi stiamo tutti insieme a festeggiare.
E poi anche noi abbiamo voglia di allentare le regole e gli orari, prendercela con più calma la sera, anziché fare i gendarmi della Buona Notte.
Solo che questo significa che i bambini dormono meno.. e questa fatica, presto o tardi, si farà sentire. Soprattutto in situazioni nuove e ricche di stimoli.
#3. Diverse Abitudini
Magari andiamo a festeggiare a casa d’altri, mangiamo a orari diversi, dormiamo a orari diversi.. Non c’è più il ritmo serrato ma regolare di quando si va a scuola o all’asilo.
Certamente un sospiro di sollievo per riposare un po’, ma per i bambini questo implica anche che all’improvviso vengono a mancare un sacco di punti di riferimento utili a farli sentire al sicuro.
L’assenza di questi punti di riferimento (spaziali e temporali) è fonte di stress per il bambini; di un accumulo di tensione che può sfociare in uno dei simpatici comportamenti visti sopra.
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#4. Evviva i cartoni
Me li ricordo bene quei pomeriggi un po’ grigi in cui la Tv rispolverava vecchi film a tema natalizio.. Sicuramente rimane un bel ricordo quello di stringersi tutti sotto una coperta sul divano per guardare qualcosa insieme.
L’inconveniente è che le ore in più passate davanti a uno schermo hanno anche loro quegli effetti.. di una tensione accumulata che poi deve venire rilasciata in qualche modo.
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#5. Fa freddo ed è tutto chiuso
Come per il punto 4, i bambini hanno bisogno di movimento e gioco fisico, di scaricare le loro tensioni attraverso il corpo.
Le Feste, con il loro rallentare, magari durante un periodo dell’anno in cui il meteo non è proprio così favorevole, abbiamo tendenza a evitare di uscire sistematicamente per andare al parco, a fare una passeggiata, a correre o a fare un giro in bici.. Ed ecco un’altra fonte di tensione in più.
#6. Alcuni comportamenti che noi chiamiamo “maleducati” sono, in realtà, fisiologici per i bambini.. anche durante le Feste
Per un bambino tra i 2 e i 4 anni è fisiologicamente normale non riuscire a restare fermi più di 4 secondi e mezzo. Punto.
Non è una questione di cattiva o buona educazione. È che siamo fatti così.
Il bambino che a quell’età mangia 2 bocconi per poi andare a esplorare è un bambino assolutamente normale e sano – anche se ovviamente questo può porre dei problemi organizzativi per noi genitori.
8 Suggerimenti per vivere più serenamente le Feste, anche coi bambini (che non sono davvero maleducati)
Grazie tante. E adesso che lo so, cosa faccio annullo tutti i prossimi pranzi?Possiamo allora fare qualcosa per evitare il peggio? O non ci resta che arrenderci con rassegnata accettazione?
Perché renderci conto di tutti questi fattori non semplificherà il dover spiegare alla nonna che il piccolo Leo no, non è viziato perché vuole sedersi in braccio e dopo aver assaggiato il timballo preferisce andare a correre in giro.
Ecco qualche suggerimento pratico.
#1. Ricordarsi gli elementi che rendono “maleducati” i bambini durante le Feste
Ricordarsi i fattori elencati qui sopra ci eviterà comunque di far partire la spirale negativa del “Non sono portato/a fare il genitore!!” e ad accettare più serenamente certe manifestazioni inevitabili dato il contesto.
Insomma, è sempre meglio che pensare che i nostri bambini fanno i maleducati apposta per farci un dispetto!
#2. Mantenere la calma e la gentilezza
Ricordarsi i fattori qui sopra ci aiuterà anche a rispondere con calma, fermezza e gentilezza agli eventuali commenti degli astanti (e magari ci eviterà anche di prenderli sul personale, ma di restare serafici e filosofici!).
#3. Ricordare quali sono le regole che i bambini dovrebbero rispettare durante le Feste per non.. fare i maleducati
Se i bambini dovessero trovarsi davanti a situazioni davvero molto nuove per loro, o in ambienti dove le regole sono molto diverse che a casa nostra, possiamo prepararli in anticipo.
Un modo molto efficace di farlo è attraverso “il gioco del fare finta”. In un momento di calma, e con qualche giorno di anticipo, possiamo giocare coi bambini a fare delle scenette in cui insceniamo la temutissima situazione.
“Facciamo finta che tu sei la mamma, e io sono te! È il giorno di Natale e andiamo a mangiare dalla zia Piera.” e poi mimiamo i vari comportamenti.
Alcuni esageratamente negativi, e altri invece corretti; ma se lo facciamo in modo buffo sarà divertente e poi lasciamo ai bambini (che inscenano il ruolo dei genitori) dirci quale comportamento va bene e quale no; poi possiamo invertire i ruoli.
Questo è un gioco molto efficace in tante situazioni, ma in particolare per insegnare in modo ludico come ci aspettiamo che si comportino.. Perché talvolta diamo per scontato che lo sappiano da soli!
Poi, al momento di entrare nel salotto lindo e pulito della zia, possiamo chiedere ai bambini di ricordarci le regole.
“Cosa si dice quando qualcuno ci dà un regalo?”
“Come si chiede quando non vogliamo più mangiare e vogliamo alzarci?”
[optin-monster-shortcode id="sai7bab1ena3mym458x5"]#4. Per imparare ci vuole tempo e ripetizione
Così come spesso ci dimentichiamo che magari i bambini non sanno, molto semplicemente, come dovrebbero comportarsi, altre volte ci dimentichiamo che per acquisire un comportamento ci vuole tempo.
E che se un bambino a 3 anni non dice sistematicamente prego e per favore magari non è perché è un maleducato, ma perché se ne è dimenticato.
Mi sono sentita in imbarazzo molte volte quando, entrati in un negozio, mio figlio si rifiutava di salutare o di dire grazie.. Allo stesso tempo, insistere perché lo facesse no faceva che peggiorare le cose.
Alla fine penso che la frase che possa salvare capra e cavoli sia “Stiamo ancora imparando!”
#5. Evitare le sgridate in pubblico
Mi sono pentita tante volte di aver ripreso i bambini davanti ad altri.. Perché a volte, mi viene istintivo, per proteggermi dagli sguardi critici, di sgridarli per far vedere che non lascio correre.
Salvo poi rendermi conto che onestamente, essere sgridati in pubblico è piuttosto umiliante e non piace a nessuno.
Tra l’altro, così facendo li mettiamo un po’ sotto i riflettori – il che generalmente non facilita la cooperazione.. Quando faccio attenzione a prenderli da parte prima di spiegargli la regola infranta, il messaggio passa molto meglio!
#6. Proporre delle alternative
Imbarazzo. È pronto a invaderci, mentre noi restiamo un attimo immobili a osservare pregando in cuor nostro che nostra figlia si decida a dire “Grazie!” anziché “Non era questo quello che volevo!!”
A volte possiamo noi toglierci dall’imbarazzo dicendo ad alta voce quello che pensiamo il bambino voglia esprimere, e poi proporre delle alternative.
Perché cosa succede se diciamo cose tipo “Dovresti ringraziare per il regalo, sono stati gentili gli zii a fartelo”?
Di fatto, serviamo su un piatto d’argento al bambino l’occasione per dimostrare che lui può decidere di dire e fare come vuole e dirci un bel “NO!”
Se invece diciamo: “Non vuoi ringraziare adesso. Potresti allora dare un bacino o un bell’abbraccio. Oppure ringraziare tra un po’ quando ti senti pronto.”
#7. Mettere tutto sul gioco
I bambini imparano giocando. Non è una perdita di tempo, è proprio il loro modo naturale di processare le informazioni.
Se impariamo a mettere tutto sul gioco e lo scherzo, avremo allora un asso in più nella nostra manica.
Ad esempio, se senti che stai perdendo la pazienza, puoi far finta di diventare un orso o esplodere come una tempesta.
“Groarrrrrr! Ora vi mangio!”
il che aiuterà, quantomeno, ad alleggerire la vostra, di tensione. E poi a ricreare un legame col bambino, essenziale per far passare qualsiasi messaggio.
#8. Sottolineare i piccoli passi positivi
Non è che i bambini prendono le Feste come momenti d’oro per mostrarsi maleducati e farci un dispetto. Oltre a quanto già elencato, magari i bambini stanno semplicemente esprimendo la loro gratitudine in modo diverso.
Possiamo allora, per incoraggiarli, notarli ad alta voce, per esempio se li vediamo giocare a lungo con il regalo ricevuto, o fare una coccola spontanea; o quando riescono a star seduti bene, eccetera.
Mi rendo conto ancora oggi che non appena qualcuno offre qualcosa ai bambini, ho lì pronti sulla punta della lingua: “hai ringraziato?! come si dice?”
A volte, basterebbe solo aspettare.
Fonti, riferimenti, approfondimenti
Ecco un elenco di siti, libri e articoli consigliati o da cui mi sono ispirata!
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Trovi altri suggerimenti e spiegazioni in questo articolo (in inglese)
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Per aiutare i bambini (e adulti) a sviluppare un vocabolario emotivo e a saper spiegare meglio il perché di certi comportamenti, consiglio l'”Emozionario“. Molto poetico, illustrato benissimo, preseta diversi livelli di lettura e si adatta quindi a diverse fasce d’età.
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Non ho (ancora) letto personalmente ma segnalo “Alimentazione e disturbi del comportamento in bambini e ragazzi” – sembra fornire molti approfondimenti sul legame tra lo sviluppo neurologico, il comportamento e l’alimentazione, soprattutto per quello che riguarda i prodotti industriali e gli alimenti trattati. Trovo personalmente molto affascinante il legame tra cibo e comportamento, e sono alla ricerca di libri e contenuti per saperne di più!
Eh sì! Effettivamente quanti sbagli si sono fatti e quanti si fanno ancora! Senz’ altro a fin di bene, per abitudine e per impulsività… ma sempre sbagli.
Non si finisce mai di imparare: grazie Clio.